Mese: Marzo 2019

Continuavano a chiamarla Busiunà

Sì, si chiama “busiunà”, con due “u”. Lo so che è comunemente nota come “businà”, ma che ci volete fare? A Fubine funziona così, per lo stesso motivo per i quali gli “infernòt” sono chiamati, almeno da alcuni tra i più anziani, “linfernòt”. Il bello del dialetto sta proprio nella varietà. Oltre che nella “licenziosità”. Col vernacolo si creano  immagini  che, in lingua, sarebbero insulti. Ci sono esperti che vi possono rendere edotti sulla faccenda. Io mi limito a ricordare che, stasera, come ogni Martedì grasso, a Fubine si legge la “busiunà”, rito pagano con il quale ci si beffa, in rima baciata, dei personaggi più in vista. Ci si trova alle 21 in piazza Garibaldi, per il falò, la lettura, la distribuzione di dolci e vino.  E che sia un buon Carnevale.

Rosetta, Roberto e I Pochi

L’affidabile Tony Frisina mi ha recuperato una foto scattata a marzo 2014, al circolo Casetta, dove andava in scena il “Salotto del mandrogno”. Per parlare di teatro ho chiamato, tra gli altri, Rosetta Pasino, fondatrice dei Pochi, una compagnia che ha fatto la storia teatrale  alessandrina  e che, pur senza i fasti dei tempi di Ennio Dollfus, continua a distinguersi, grazie a Francesco Parise e ad altri docenti cresciuti all’ombra del “maestro”. Rosetta è mancata pochi giorni fa: era prossima a compiere 96 anni. Poche ore dopo, se n’è andato Roberto Pierallini, altro nome celeberrimo per chi mastica teatro da queste parti. Aveva 80 anni. Il destino ha voluto che due protagonisti ci lasciassero a brevissima distanza l’uno dall’altra. A chi ha frequentato I Pochi e, dopo, le compagnie fondate e dirette da Pierallini, Rosetta e Roberto hanno lasciato ottimi ricordi. “Il Piccolo”, martedì, dedicherà due pagine a quelle fantastiche stagioni teatrali quando, peraltro, il Teatro Comunale  era un significativo polo culturale.