Mese: Dicembre 2020

Allario, foto da “Fubinese”

Una breve cerimonia quasi privata per la consegna del “Fubinese dell’anno”, premio istituito dal 2008 dalla Compagnia Teatrale Fubinese, in collaborazione col Comune di Fubine. Al Teatro dei Batù, oggi, la tradizionale fibbia d’argento è stata consegnata a Roberto Allario, odontoiatra ma, nella fattispecie, fotografo e videomaker che, con foto e filmati, contribuisce notevolmente a fare conoscere Fubine, paese che, se ha uno slancio turistico, molto lo deve a lui che lo promuove al meglio.

Ha ricevuto il riconoscimento dal presidente della Compagnia Teatrale, Massimo Bosia, dal sindaco Lino Pettazzi e da Angelo Longo, “Fubinese dell’anno 2019”.

Perché un libro

Poche righe autopromozionali (chiedo venia, ma capirete) per dire ai fubinesi e agli abitanti dei paesi limitrofi che il libro “Le mani del mago”, che ho scritto per l’editore Bradipolibri, a Fubine è reperibile non solo al bar Disotto, ma da oggi anche al bar Centro. Potrebbe essere un bel regalo di Natale per: 1) appassionati di sport; 2) appassionati di racconti; 3) curiosi a vario titolo; 4) tifosi di Alessandria, Sampdoria, Lazio, Inter e Manchester City, ma anche del Cagliari; 5) tifosi di altre squadre che contro queste hanno giocato; 6) gente che ha dovuto ricorrere a un massaggiatore; 7) persone che credono nel valore dell’amicizia; 8) tutti quelli che pensano di non rientrare negli altri sette punti.

Il libro (costa 15 euro) è la biografia romanzata di Sergio Viganò. Che ha una storia bellissima che, secondo me, meritava di essere scritta.

In aiuto a Telethon (e Fedez)

Si dice spesso che la beneficenza occorre farla in silenzio. Però noi siamo un’associazione, quindi abbiamo non solo il piacere, ma fors’anche il dovere, di raccontarvi le nostre iniziative, anche perché magari hanno impegnato, poco o tanto, nostri amici che spalleggiano le nostre proposte.

E allora lo diciamo: la Compagnia Teatrale Fubinese anche quest’anno ha dato una mano alla fondazione Telethon, distribuendo cuori di cioccolato per sostenere la ricerca scientifica. L’occasione è propizia non solo per ringraziare tutti quelli che hanno collaborato ma anche per invitare chi può farlo a praticare opere di bene. Telethon è un’occasione, non l’unica. Scegliete la formula, il modo e il destinatario che preferite, intanto non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Peraltro, Fedez sta facendo molto discutere per avere distribuito 5.000 euro, raccolti attraverso i fans, a 5 indigenti di Milano. E’ andato a portare i soldi in Lamborghini. Noi, a Telethon, faremo un bonifico.

Il nostro “Fubinese dell’anno”

In un 2020 decisamente balordo, la Compagnia Teatrale Fubinese non s’è sottratta al piacere (e quasi al dovere) di scegliere il “Fubinese dell’anno”, un premio che viene assegnato a chi si è distinto nel volontariato, nella promozione del territorio, in ambiti come l’economia, la cultura…

La scelta è caduta su Roberto Allario, odontoiatra che da tempo ormai si spende per fare conoscere il paese attraverso fotografie e video. Grazie alle sue opere, Fubine ha sempre più visibilità. Spettacolari, poi, le immagini realizzate col drone con le quali si possono meglio apprezzare anche le colline del nostro bel Monferrato.

Roberto mette la sua passione al servizio del paese e non possiamo che ringraziarlo. Non appena possibile gli consegneremo la “Fibbia d’argento”, premio che, in collaborazione con il Comune, viene consegnato, come tradizione, al “Fubinese”. E le foto… gliele faremo noi.

Fuori dal Comune

Premesso, come già scritto in precedenti occasioni, che decidere è complicato, spicca perlomeno un’anomalia nel Dpcm sul Natale, dovuta al fatto, probabilmente, che chi lo ha pensato vive in una grande città. Se risiedesse in un paese, o comunque non in una metropoli, forse avrebbe un concetto diverso sulle distanze e sui confini.

Qual è la logica che induce a imporre la “non uscita” dai territorio comunale? Stante così la norma, si può andare da Nord a Sud di Milano, da Ovest a Est di Roma, percorrendo svariati chilometri, ma non da Castelletto a San Salvatore, che sono praticamente attaccati, e neppure da Felizzano a Quattordio, località divise da un fossato. Peraltro, è fin scontato dire che a Castelletto il rischio assembramento è un po’ diverso da quello di Roma…

Non sarebbe stato più semplice e logico imporre una distanza chilometrica? Non importa il quanto, bensì il come. E non si farebbe una clamorosa disparità tra la grande città e la periferia che, anzi, specialmente in periodi come questi dovrebbe essere incoraggiata.