C’è fatica e tattica, c’è potenza e intelligenza e sudore. Ci sono avversità meteorologiche con cui confrontarsi, e discese e salite. Io sono innamorato del ciclismo ed è un amore che aumenta tutte le volte che salgo sulla mia bici adatta giusto per andare a fare la spesa.
Ad di là delle vittorie e delle sconfitte, dei gran premi della montagna e delle maglie rosa o gialle, il ciclismo è quello sport che porta gente sulle strade e fa urlare “bravo” anche in direzione dell’atleta sconosciuto: lo si incita, dal ciglio, semplicemente perché si sta dando da fare.
In questi giorni, dalle mie parti, sono passate la Milano-Torino e la Milano-Sanremo e, a Fubine, si sono disputate due importanti gare per Under 23. E’ stata una festa, e pazienza se ad essa non hanno saputo partecipare i soliti lamentosi, polemici quando non si fa niente e pure quando si fa qualcosa, sol perché “non si può passare in macchina”.
No, non si può passare. Ci sono atleti che meritano rispetto, attenzione, applausi. Ci sono gli interpreti dello sport straordinario di cui sono innamorato. E quando uno si innamora, non tollera il tradimento. Purtroppo, il mondo del ciclismo ha tradito spesso me e chi come me lo apprezza. Se, malgrado tutto, c’è chi continua a entusiasmarsi quando passa il gruppo, è perché questo sport ha davvero una forza incredibile.