Un anno fa, l’8 gennaio, ho compiuto 50 anni. Ringrazio tutti quelli che oggi mi hanno fatto gli auguri, ma torno indietro di 12 mesi, quando la parola Covid non era nota, “lockdown” era da anglofoni, “distanziamento sociale” una follia e la cartina d’Italia era politica e fisica, semmai, non colorata di rosso, arancione e giallo.
Un anno fa, a quest’ora, si era in scena. Io con la Compagnia Teatrale Fubinese per presentare la commedia “Il racconto del conto della contessa” che, dopo quella data, purtroppo non è stata ripresa per evidenti motivi. Quella sera, grazie alla generosità degli invitati a teatro, riuscimmo a raccogliere fondi che la Sie, l’associazione a cui sono stati devoluti, ha utilizzato per acquistare una ricamatrice e una macchina per cucire professionale per allestire un laboratorio di sartoria in cui far lavorare persone appassionate di cucito, che possono godere di “borse lavoro”.
I macchinari sono stati acquistati e le signore sono all’opera (l’inaugurazione del laboratorio è solo rimandata). I progetti benefici della Sie continuano. E’ stato bello, la sera di un anno fa. Bello anche sapere che l’iniziativa ha avuto successo.
Ci aggrappiamo al passato, pur recente, per trarre spunti di positività in un 2021 che non inizia sotto i migliori auspici. Per fortuna siamo circondati di gente, come gli amici della Sie, che affrontano le difficoltà con idee, progetti, sorrisi. E possiamo rallegrarci un poco.