Premesso che non è che abbia fatto i salti di gioia per lo scudetto dell’Inter. Ma non ho dubbi sul fatto che sia stata la squadra più forte (aggiungo: con l’allenatore migliore, il centravanti più incisivo, la difesa più solida, il miglior talento italiano…), dunque quella che ha meritato il trionfo. Gli applausi però vorrei farli a Claudio Ranieri e alla Sampdoria per il tributo che, sabato, hanno riservato ai vincitori. Un gesto splendido, di quelli a cui in Italia, dove le campagne d’odio sconfiggono sempre le buone notizie, purtroppo non siamo abituati.
Dovrei anche parlare del fatto che accumulando debiti si possono vincere campionati (non è solo il caso dell’Inter, anche della Juventus che se la passa male, o di altre ancora che nel recente passato han fatto peggio…) e che Gasperini, quando lo mette in evidenza, un po’ di ragione ce l’ha. Lascio il grosso dell’indignazione, semmai, a quegli imprenditori che battagliano ogni giorni per tenere in piedi le loro aziende. Ma il calcio, si sa, è un mondo a sé, che dispensa gioie e fabbrica illusioni.