Ogni cosa ha un inizio. Il mio, teatralmente parlando, lo devo ad Alessia Tedino. Erano gli anni delle elementari, potrebbe essere stato intorno al 1980 o giù di lì. Eravamo ragazzotti senza velleità attoriali, ma con la voglia di divertirsi, di ridere, scherzare. Di “fare qualcosa di diverso”.
Il teatro ci parve un’ottima idea. E se calcammo il palcoscenico fu grazie ad Alessia, che ci prese in custodia, forte del fatto che noi non ci accontentavamo della recita dell’oratorio, ma chiedevamo di fare come i “grandi” che cominciavano a gettare semi su quella che sarebbe stata la Compagnia Teatrale Fubinese, in parallelo alla Filodrammatica, in voga a quei tempi.
Alessia mise a disposizione della causa la pazienza dell’insegnante, la dolcezza della mamma, la passione degli artisti (lo era, certo). Ci divertimmo. Erano bei tempi.
Alessia ci ha lasciati stamani, improvvisamente. Ieri sera era in platea a godersi lo spettacolo di “Fubine Ridens”. Raggiungerà Giulio, che l’ha preceduta speriamo in un luogo dove – speriamo – possano essere felici. A noi qui non resta che stringerci attorno alla Lisa, la nostra Lisa con cui oggi avremmo dovuto recitare, e ai nipoti Giulia e Tommaso.