Il 2024 della Compagnia Teatrale

A fronte della promessa di non lanciarmi in buoni propositi, consentitemi un piccolo bilancio del 2024 della Compagnia Teatrale Fubinese.

E’ stato un anno che si è aperto con l’organizzazione della mini rassegna dialettale a Casale Monferrato, ma anche quello in cui abbiamo proposto due nuove commedie, ovvero ‘Quattro divorzi e un matrimonio’ (nel cinquantennale del referendum sul divorzio e nel trentennale del film ‘Quattro matrimoni e un funerale’) e ‘Genitori modello’. Parallelamente a questi spettacoli, abbiamo continuato a replicare ‘Bacio bacio micio micio’ e ‘Ansansà’, ovvero le pièce che, pur essendo degli anni precedenti, resistono in repertorio.

E’ stato anche l’anno della seconda edizione di ‘Corti nei cortili’, lo spettacolo itinerante nel centro storico di Fubine (moltissime le persone coinvolte, dai bambini agli anziani), del cabaret in musica (un progetto che continua), ma anche del doppio appuntamento di ‘D’annate donne’, in occasione della Festa della donna e della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Naturalmente, oltre a iniziative benefiche e trasferte più o meno impegnative, il nostro fiore all’occhiello è la rassegna ‘Fubine Ridens’: a ottobre è partita la 28esima edizione.

A dicembre, abbiamo premiato il ‘Fubinese dell’anno’ (il riconoscimento è andato a Ilde Ferraris) e consegnate le targhe agli ‘Amici della compagnia teatrale’ (Claudio Mortara, Maurizio Vasile e gli ospiti della residenza per anziani).

Abbiamo inoltre dato un aiuto al progetto per la valorizzazione del parco di Bricherasio (ne saprete di più nel 2025…), rinnovato il nostro consiglio direttivo (Franco Mordiglia confermato presidente) e collaborato con il Comune e le associazioni del paese.

Questo affatto esaustivo post, che è anche l’occasione per farvi gli auguri e per ringraziare tutti quelli che ci sostengono, si chiude guardando al futuro e, cioè, ai bambini e ai ragazzi della Piccola Compagnia Teatrale che, sapientemente guidati, ci fanno capire (lo hanno fatto, di recente, col Gelindo) che “c’è ancora domani”.

Massimo Brusasco

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