Stasera, come ogni Martedì grasso, a Fubine si brucerà il falò e verrà letta la “busiunà”. E’ un modo per stare incollati al passato, alla tradizione, a una comunità in evoluzione (?).
Io considero la “busiunà” come un momento di allegria, pienamente inserita nella storia del Carnevale: nacque come momento di “sfogo” del popolo che si ribella ai potenti. La matrice resta intatta, pur contestualizzata. E’ comunque un modo per ricordare quanto accaduto nell’anno in un paese, Fubine, che spesso riesce a fare notizia e dove gli spunti non mancano mai.
Facciamo che sia una sorta di diario, che magari non svela tutti i segreti ma che, probabilmente, qualche risata riesce a strapparla. Per la controprova, l’appuntamento è alle 21 in piazza Garibaldi, spazio che, a proposito di tradizione, noi indigeni ci ostiniamo a definire “ant al fos”.