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Storia di un postino in pensione

Un postino, per festeggiare la pensione, decide di andare in vacanza in Africa. Purtroppo, però, la pandemia gli impedisce di prendere il volo per il ritorno. E là viene sequestrato da una tribù che lo indica come vittima sacrificale di un rito propiziatorio del giorno di Pasqua.

Ecco, il mio romanzo “Secondo me finisce bene”, edito da Puntoacapo, ha un indiscusso protagonista, finito nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Se vi fa piacere saperne, cercate il libro nelle librerie di Alessandria (Libraccio, Mondadori, Berardini, La Fenice di corso Acqui…)… e poi buona lettura.

Ah, potete anche scrivermi a massimobrusasco@libero.it per ulteriori info.

Un venerdì per ridere (sul serio)

“Ridere sul serio” è il titolo dello spettacolo che domani, venerdì 16, i miei amici del Teatro d’Appendice, insieme a “rinforzi” opportuni, proporranno a San Miche (Alessandria), nell’ambito della festa patronale del sobborgo.

Se vi va una serata spensierata, e se l’obiettivo è il divertirsi, l’appuntamento è alla sala polifunzionale di via Remotti 43, accanto alla chiesa parrocchiale.

In menù, gag, parodie, improvvisazioni, un po’ di fantasia. Il resto potrete scoprirlo voi…

Sappiate che c’è

Non è ancora sufficientemente diffuso (però se cercate…) ma è uscito “Secondo me finisce bene”, il mio ultimo romanzo, pubblicato da Puntoacapo.

Sono soddisfatto del lavoro svolto e spero che l’opera possa piacervi. Neanche questa pubblicazione cambierà i destini letterari del mondo: mi accontento che i lettori sorridano “tra” una pagina e l’altra e che trovino qualche momento di spensieratezza.

E’ uno dei classici libri da spiaggia che, ovviamente, esce quando ormai al mare non si va (quasi) più. Se non lo trovate, ovviamente potete ordinarlo al libraio di fiducia; altrimenti potete scrivermi (massimobrusasco@libero.it) oppure contattare la casa editrice www.puntoacapo-editrice.com.

Libro… altro libro… e cittadinanza

Domani, sabato, alle ore 15, avrò il piacere di dialogare con Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, celebre band protagonista del prog italiano. Appuntamento per la presentazione del suo libro, intitolato “Liberi”, nel cortile di Palazzo Ghilini, sede della Prefettura, in piazza della Libertà ad Alessandria.

Di seguito, e saranno le 17.30, al Teatro dei Batù di Fubine, nell’ambito di Golosaria e delle iniziative di Monferrato 2020, con la Compagnia Teatrale Fubinese presentiamo un altro libro, quello di Luisa Viglietta, autrice di “Mach ‘na fija”, biografia di una donna “che ce l’ha fatta”.

E alle 21, sempre al Teatro dei Batù di Fubine, verrà conferita la cittadinanza onoraria al professor Giuseppe Saglio: anche in questo caso la Compagnia Teatrale Fubinese ci sarà, per allietare la serata con una piccola performance.

Un mercoledì a Cantalupo

Dopo il successo a Franchini d’Altavilla (lo so che il Madison Square Garden è un’altra cosa, ma noi siamo stati benissimo lo stesso), la Compagnia Teatrale Fubinese torna in scena con la commedia “Ansansà”.

Vi diamo appuntamento a mercoledì 7 settembre, alle ore 21.30, alla Soms di Cantalupo Alessandrino: ci ritroveremo in un cortile accogliente, ideale per i nostri arzilli vecchietti che, partiti dal Monferrato, vanno a svernare a Borghetto Santo Spirito.

Perché la commedia di questo tratta… E, se avete qualche dubbio, venite a dipanarlo insieme a noi (che non costa niente)

Stasera a Franchini d’Altavilla

Non sarà certo una lunga trasferta, ma di sicuro un’occasione per incontrare amici che vorranno trascorrere un paio d’ore con noi.

A Franchini d’Altavilla, stasera (domenica), la Compagnia Teatrale Fubinese presenterà la commedia “Ansansà”, storia di arzilli anziani monferrini che vanno a svernare a Borghetto Santo Spirito. Con me, ci saranno sul palco Maurizio Ferrari, Marina Roncati, Flavia Bigotti, Franco Mordiglia, Cesare Langosco, Giuseppe Balestrero, Paolo Tafuri, Alessia Biollo e Claudia Capra; scenografie di Dina Fiori, collaborazione di Lidia Mordiglia e Carla Spano.

Si comincia alle 21.30; sappiate che prima si può cenare allo stand gastronomico della Pro loco (chi è andato ieri sera ha fatto recensioni molto positive…).

Cabaret per la festa dell’Abbraccio

Domani, sabato 3 settembre, a Fubine sarà Festa dell’Abbraccio, organizzata dall’omonima associazione impegnata da anni sul fronte della solidarietà.

Anche stavolta, la Compagnia Teatrale Fubinese è chiamata ad allietare l’evento: dalle 21.30 presenteremo lo spettacolo di musica e cabaret “Il buono, il brutto e quello ignorante”, con Maurizio Ferrari, Massimo Faletti e il sottoscritto. Ci auguriamo vogliate trascorrere un paio d’ore con noi. E prima… apericena, perché è giusto approcciarsi allo show con la pancia piena.

Vi aspettiamo ai campi Cerrina (luogo scelto per le minacce meteorologiche). Portatevi la voglia di divertirvi.

Il weekend della Compagnia

Dopo la serata a Visone, la Compagnia Teatrale Fubinese torna in scena. Il prossimo weekend proporremo entrambi i nostri spettacoli del 2022. Sabato 3 settembre, alle 21.15, saremo in piazza Garibaldi a Fubine per allietare la festa dell’associazione L’Abbraccio: lo faremo con lo show di musica e cabaret “Il buono, il brutto e quello ignorante”.

Domenica 4, alle 21.30, ci potrete trovare a Franchini d’Altavilla con la commedia “Ansansà”.

Il mio nuovo libro

Partiamo per tempo, perché non si sa mai. A ottobre, uscirà il mio nuovo libro. Si intitola “Secondo me finisce bene” e facciamo che, più che una previsione, sia una speranza.

Lo ha pubblicato la casa editrice Puntoacapo, interessata a questo romanzo umoristico, avente per protagonista un tizio che, a causa della pandemia, non è riuscito a far rientro dall’Africa, dove si era recato per festeggiare l’agognata pensione. Da qui la scelta della copertina, con foto scattata da me medesimo… non ricordo in quale spiaggia.

Vabbè, sappiate che avrete ulteriori notizie….

Noi che Garella

Quando eravamo stupidi, chiedevamo al portiere di parare. Con le mani, con i piedi, con il culo… ciao ciao. Bastava che parasse. Claudio Garella (che da ieri è altrove) parava, senza minimamente badare allo stile. A lui fregava che il pallone non entrasse in porta. Ci dava d’istinto e di stinco. Manate o pedate per lui era uguale. Così ha vinto due scudetti, e mica banali: l’unico del Verona e il primo del Napoli.

Garella era grosso e perfino grasso. Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha spiegato che, oggi, un ragazzo che in età adolescenziale avesse fisico di Garella sarebbe indirizzato a fare altro ruolo, probabilmente altro sport, perché un portiere non lo si sceglie più solo perché para. E, se gli si consente di usare i piedi, è solo per la costruzione dal basso (che peraltro non è il male assoluto).

Va da sé che vi sto a raccontare di Garella per nostalgia, perché era una sorta di simbolo della mia gioventù. E perché anch’io, portiere senza alcuna dote, cercavo di parare con tutto quel che potevo. Con le mani, con i piedi, con il culo… ciao ciao.