Categoria: News

Ritorno a scuola (con Leone)

La giornata di ieri, conclusasi con il dibattito su Alessandria e l’Università (ve ne parlerò) e cominciata con l’iniziativa “4 Stagioni” alla mensa della Caritas (anche di questo dovrò dirvi), ha incluso un… ritorno a scuola. Sono stato infatti invitato all’istituto Saluzzo a raccontare di “comunicati stampa”. Confrontarsi con gli studenti è sempre utile, ammesso che si abbia voglia di starli a sentire. Sarà che non ho molto da insegnare, ma solitamente imparo più io da loro di quanto loro imparino da me. Sono state comunque due ore (scarse) che penso abbiano interessato il pubblico, composto da alcuni ragazzi di terza superiore. Dalla redazione dei comunicati stampa si è passati alla costruzione di un giornale e all’individuazione delle notizie. Quelle che  ritengo più importanti io non è affatto detto che lo siano anche per i ragazzi, anzi. Abbiamo convenuto, però, che della nascita di  Leone, figlio di Fedez e Chiara Ferragni, ci interessa poco. Però, nella pagina di spettacoli/attualità  di  un giornale generalista, merita comunque grande rilievo. A questo punto, facciamoci delle domande…

Salotto con cane

Si chiama Vercingetorige: è lo splendido pastore maremmano che l’allevatore Dario Capogrosso ha portato al Salotto del Mandrogno di ieri sera. Un cagnone docile, rimasto accucciato sul palco per le due ore di uno spettacolo che a me (che sono chiaramente di parte) è molto piaciuto. Intanto per i racconti di Dario (andatelo a trovare nel suo allevamento di Sarezzano, dove ha quasi 200 cani), poi per l’effervescenza della Bandarotta Fraudolenta, quindi per il contributo portato dagli altri ospiti, dallo chef Jumpei Kuroda (lo sapete che i giapponesi sono parecchi ironici?), a Carlo Piccini di Libera, dalla pittrice Nadia Presotto all’assessore Cinzia Lumiera, per arrivare a Simona Gaviati, produttrice di vino (ottimo il suo Grignolino, mi dicono). E, come sempre, un plauso a Gianni Pasino, Ugo Boccassi, Gianni Naclerio e Franco Rangone, consueti, piacevoli partner. C’era un pubblico numeroso, sono soddisfatto. Un grazie a tutti quelli che hanno collaborato, in qualunque modo l’abbiano fatto. La puntata va in onda su Radio Gold alle 21 di lunedì.

Dalla cucina… all’Università

Domani, primo giorno di primavera, succedono cose importanti. Al mattino, sarò coinvolto (col  “Piccolo”) da  “4 stagioni”, che contrasta lo spreco alimentare, un tema che mi è molto caro. Alla mensa della Caritas di Alessandria il rinomato chef Jumpei Kuroda preparerà un menù molto speciale, utilizzando tra l’altro prodotti delle aziende di  Libera Terra, il consorzio di produttori che coltivano terreni  sottratti alla mafia. Jumpei presenterà l’iniziativa stasera al “Salotto del mandrogno” (ore 21.30, circolo la Familiare, viale Massobrio). Va segnalato che il 21 marzo è la Giornata nazionale in ricordo delle vittime della mafia. In serata, alle 21, a Palazzo Monferrato, “Il Piccolo” organizza il dibattito che parte da una domanda: “Alessandria è città universitaria?”. Avremo ospiti i direttori dei dipartimenti dell’Ateneo alessandrino, il sindaco, rappresentanti di categoria, studenti ed esperti. Credo sia un argomento cruciale per una realtà che ha tanto bisogno di crescere. E che può farlo (anche) con un’Università capace di dare linfa all’indotto.

Gli ospiti del Salotto di martedì 20

Martedì 20 marzo, alle ore 21.30, al circolo La Familiare di viale Massobrio, torna il talk show Il Salotto del mandrogno. Ascolteremo l’esperienza alessandrina di Jumpei Kuroda, chef dei ‘Due buoni’ che, il giorno dopo, cucinerà un pranzo molto speciale agli ospiti della Caritas. Ci saranno anche  Carlo Piccini di Libera (il 21 marzo è la Giornata in ricordo delle vittime delle mafie); l’assessore Cinzia Lumiera; la produttrice di vini Simona Gaviati della tenuta Villa Ronco di Rosignano (al termine, Grignolino per tutti); l’allevatore di cani Dario Capogrosso (sul palco anche i pastori tedeschi…), la pittrice Nadia Presotto. Per la musica, spazio all’eclettica Bandarotta Fraudolenta. Confermato il cast fisso che mi affianca: Gianni Naclerio, Franco Rangone, Ugo Boccassi e Gianni Pasino. Radio Gold registrerà la puntata che trasmetterà lunedì 26.  Ingresso gratuito, vi aspettiamo.

Lutto, niente Fubine Ridens

Purtroppo vi devo comunicare che, a causa di un lutto che ha colpito la Compagnia di Prosa di Quattordio, lo spettacolo “Caviale e lenticchie”, inserito nella rassegna “Fubine Ridens” e programmato per sabato 17 marzo 2018, è stato rinviato a sabato 24 marzo 2018 (ore 21.15, Teatro dei Batù). Per informazioni e prenotazioni: 0131 778461, massimobrusasco@libero.it

Venerdì la commedia a Quargnento

Sono molto felice perché il primo spettacolo teatrale che verrà ospitato nel nuovo auditorium dell’ex confraternita della Trinità di Quargnento sarà il nostro. Domani, venerdì 16, alle 21.15, la Compagnia Teatrale Fubinese presenterà la commedia “I canonici”… un testo ideale per essere rappresentato in una chiesetta com’è quella che il Comune ha ristrutturato e restituito alla cittadinanza, dopo molti anni  di abbandono. Dunque, ci saremo, con una pièce che, da aprile 2017, ci sta dando grandi soddisfazioni. Con me, calcheranno il palco Maurizio Ferrari, Franco Mordiglia, Angelo Balestrero, Paolo Tafuri, Franca Reposio, Marina Roncati, Claudia Capra, Giuseppe Balestrero, Massimo Bosia e Gianpietro Brusasco; Cesare Langosco e Lidia Mordiglia ci supporteranno da dietro le quinte. Un grazie al Comune per l’ospitalità e… vi aspettiamo. Tanto più che è gratis.

La nostra nuova commedia

La produzione 2018: “Si siamo aggiustati tutti bene”

“Si siamo aggiustati tutti bene”. La Compagnia Teatrale Fubinese, dopo il successo della commedia “I canonici” dedicata alla genesi del quadro “I canonici di Lu”, torna a trattare un tema monferrino, attingendo dalla storia. Scritta e diretta da Massimo Brusasco, la pièce “Si siamo aggiustati tutti bene” è interpretata da Maurizio Ferrari, Doriana Bellinaso, Massimo Brusasco, Anna Cioffi, Cesare Langosco, Flavia Bigotti, Giuseppe Balestrero, Paolo Tafuri, Franco Mordiglia e Riccardo Robotti, con la collaborazione di Lidia Mordiglia e Giancarlo Devidi, le scenografie e i costumi a cura della Compagnia stessa. Voci fuori campo: Angelo Balestrero e Giulia Lento.

La storia. Anno 1927. C’è maretta a Coniolo, paese del Monferrato a pochi chilometri da Casale. Gli abitanti si ribellano per l’eccessiva attività estrattiva nel sottosuolo: un prelievo smodato che, indebolendo il terreno, rischia di fare crollare le case soprastanti. I coniolesi, che sono in prevalenza minatori, minacciano una protesta dal ministro, temendo il ripetersi di quando accaduto 22 anni prima, quando, a seguito di alcuni crolli, gli abitanti decisero di vendere i terreni alle ditte dedite all’estrazione della marna da cemento e, mattone dopo mattone, trasferirono il paese dalla riva del Po alla collina.
Il 1927 è un anno cruciale sotto molti aspetti. Il Regime fascista approva la legge sul celibato: tasse più alte per chi non si sposa. Cambia, inoltre, la norma sul diritto minerario: il sottosuolo non è più di proprietà di chi ha i terreni soprastanti, bensì dello Stato. A Coniolo, sempre nel 1927, si scatena la rivolta degli abitanti che temono il crollo delle loro abitazioni a causa dell’attività estrattiva e, proprio in quell’anno, viene annunciata, a partire dal primo gennaio 1928, l’annessione del paese a Pontestura (l’indipendenza tornerà nel 1947).

La commedia. Al dopolavoro di Coniolo, gli allarmati cavatori si ritrovano per organizzare una manifestazione di protesta a Roma. Il capo della rivolta è Berto, alle prese anche col desiderio della figlia di sposare Matteo, giunto in paese anni prima quando gli imprenditori del cemento, per far fronte agli scioperi dei coniolesi, si rivolsero a fidati operai bergamaschi. I rivoltosi devono però fare i conti con Luisin, un cavatore che l’avvocato della controparte riesce a corrompere a suon di promesse. Tra sposalizi da combinare e matrimoni ormai logorati dal tempo, spicca il vecchio Tugnas che, benché sempre poco considerato, riesce a trovare soluzioni adeguate.

“Si siamo aggiustati tutti bene” – CTF

“Si siamo aggiustati tutti bene” è la frase pronunciata da un anziano cavatore coniolese che, a qualche anno di distanza dalla conclusione dell’attività estrattiva (che finì nel 1963), disse: “Si credevamo che chiudendo le miniere di non poter più vivere, e invece si siamo aggiustati tutti bene”. Il miracolo economico italiano, d’altronde, era alle porte…

 

Teatro e Salotto: le date

Il prossimo sarà un weekend interessante per la Compagnia Teatrale Fubinese e per chi vorrà seguirci. Venerdì 16, alle 21.15, saremo a Quargnento, nel nuovo spazio della Confraternita della Trinità (piazza Primo Maggio) per proporre la commedia “I canonici” (ingresso libero). Sabato 17, alle 21.15, al Teatro dei Batù di Fubine, la rassegna Fubine Ridens ospiterà la Compagnia di prosa di Quattordio che presenterà la commedia “Caviale e lenticchie”. Intanto, stiamo lavorando per la nostra produzione 2018, ovvero la commedia “Si siamo aggiustati tutti bene” che debutterà il 6 aprile a Rivarone e verrà presentata poi il 14 e il 15 a Fubine (è già possibile prenotare). A proposito di date: il talk show “Il salotto del mandrogno” sarà martedì 20 marzo alle ore 21.30 al circolo La Familiare di Alessandria.

Mattarella, e bravo

Ci ha  mandato a votare con una legge elettorale scriteriata, e adesso chiede ai partiti un senso di responsabilità. A fare, così, il presidente della Repubblica credo siano capaci in molti. Dei difetti del Rosatellum si sapeva tutto. Ne cito due; il primo: non dà modo agli elettori di scegliere; il secondo: non garantisce affatto la governabilità. Domenica abbiamo votato, non abbiamo potuto scegliere e la governabilità non c’è. Ieri  Mattarella se n’è uscito  con la richiesta di senso di responsabilità ai partiti. Ma lui non ha avuto, invece, responsabilità quando era ora di promulgare la legge? Non gli è venuto  qualche dubbio? Eppure le pulci nell’orecchio gli erano state messe, ad esempio dalla Lega, da Fratelli d’Italia e dalla sinistra radicale… Macchè: ha preferito avallare l’accordo di chi (Renzi, Berlusconi, Di Maio…) poi d’accordo non è capace a mettersi. Non so quali saranno le conseguenze; rabbrividisco, però, di fronte all’ipotesi di nuove elezioni (con stesso sistema elettorale) e allo stallo che si profila. Del quale non ha affatto bisogno l’Italia, un Paese che chiama “inciucio” quella che per  Germania è la  “grande coalizione”.