In questi giorni, sto contattando molta gente di Alessandria chiedendo di “scrivere insieme” il programma elettorale da sottoporre ai candidati a sindaco. E’ un’iniziativa del giornale Il Piccolo e di Radio Gold. Io reputo la cosa piuttosto interessante. Abbiamo cercato di evitare le solite polemiche e le trite lamentele su buche e spazzatura, impegnandoci a ragionare “oltre”. In molti casi, ho trovato gente matura e preparata, che guarda al di là del proprio orticello, ragionando in prospettiva. In generale, c’è voglia di una città accogliente, in tutte le sue sfaccettature. Non solo ospitale, ma in grado di garantire una migliore qualità della vita, grazie a spazi vivibili, cura del verde, centro liberato dalle auto, sostenibilità e aiuto ai disabili. Una città in cui gli anziani possano sentirsi al sicuro e i giovani trovino occasioni di svago e aggregazione. Una città come molte del Nord Europa, per capirci, dove i trasporti funzionano e le biciclette sono una piacevole abitudine. Io non penso sia un’utopia. Credo che, senza dimenticare lavoro e sicurezza, far stare bene le persone sia il compito di chi ci amministra. E il bene dev’essere collettivo, non solo dei pochi… eletti.
Categoria: News
Voglia di una città accogliente
Posted by Massimo Brusasco on 26 Aprile 2017
“Salotto”, mica male
Posted by Massimo Brusasco on 21 Aprile 2017
Mica male stavolta lo dico io. Lo dico al termine di una puntata del “Salotto del mandrogno” effervescente, interessante, capace di alternare il serio e il faceto, l’alto e il basso, di coniugare lo sport con la musica, i libri con il cabaret. Del successo ringrazio anzitutto il pubblico, accorso numeroso, poi gli ospiti a cominciare dai comici Marco e Mauro, giunti da Torino per portarci divertimento (e prendersi applausi). Sul palco anche Peter Larsen, Marcello Marcellini, Carlo Dossola, Tiziana Sassi, Arcangelo Migliaccio, oltre al cast fisso costituito da Ugo Boccassi, Gianni Pasino, Franco Rangone e Gianni Naclerio. Un grazie, poi, allo staff della Familiare che, unito allo “zoccolo duro” che ci segue fin dai tempi della Casetta, offre al talk show un fondamentale contributo.
“Salotto”, noi siamo pronti
Posted by Massimo Brusasco on 20 Aprile 2017
Noi siamo pronti. Alle 21.30, cioè fra tre ore, torneremo per la terza volta al circolo La Familiare di viale Massobrio per proporre il talk show “Il salotto del mandrogno”, giunto alla 15esima edizione. Vi aspetto con Franco Rangone, Gianni Naclerio, Ugo Boccassi, Gianni Pasino e, soprattutto, con gli ospiti di questa puntata, a cominciare dai cabarettisti Marco e Mauro, per arrivare a Marcello Marcellini e Carlo Dossola che presenteranno il libro ‘Viva i Grigi’, e poi lo scrittore Arcangelo Migliaccio, il coreografo Peter Larsen, la cantante Tiziana Sassi e Francesca Pasino con le “bellezze in bicicletta”. Vi aspettiamo per una serata divertente: noi ce la metteremo tutta. Se vorrete essere dei nostri, saremo contenti (e non costa nulla).
Marco e Mauro: prima la tv, poi il Salotto
Posted by Massimo Brusasco on 17 Aprile 2017
Martedì su Telecupole torneranno Marco e Mauro, nel ruolo di presentatori/disturbatori della popolare trasmissione “Ballando le Cupole”, guidata da Sonia De Castelli. Giovedì 20, poi, i due cabarettisti torinesi saranno al “Salotto del mandrogno”, il talk show che conduco al circolo La Familiare di viale Massobrio, Alessandria. Per me è un grande onore, oltre che un piacere, avere sul palco due amici con i quali collaboro da tempo. E sono certo che il pubblico apprezzerà le divertenti gag che Marco e Mauro vorranno proporre nel corso di uno spettacolo decisamente ricco, con la partecipazione di Marcello Marcellini e Carlo Dossola, autori di un libro per bambini intitolato “Viva i Grigi”, dello scrittore Arcangelo Migliaccio, della cantante Tiziana Sassi, del coreografo Peter Larsen con i giovani partecipanti alle Olimpiadi della danza, di Francesca Pasino con le “bellezze in bicicletta”, in abiti retrò. E al termine, degustazione di salumi e vino. Risate, musica, suggestioni, curiosità: il Salotto cercherà di non smentirsi, neanche stavolta.
C’è molto da “Ridens”
Posted by Massimo Brusasco on 11 Aprile 2017
Siamo reduci dal doppio appuntamento con “I canonici”, sempre col tutto esaurito. Immaginerete l’euforia di attori dilettanti, quali siamo, di fronte a un pubblico divertito e plaudente. Abbiamo vissuto due serate davvero emozionanti: un grazie a chi ha partecipato, a chi ci muove appunti costruttivi e a chi, apprezzando la nostra commedia, ce lo ha fatto sapere. Con “I canonici” si chiude la 20esima edizione di “Fubine Ridens”. E credo di poter dire che è stata quella che ha riscosso maggior successo di presenze in platea. L’effetto della nuova sede, il Teatro dei Batù, avrà certamente contato, ma io penso che decisiva sia stata la perseveranza della Compagnia, che non si è scoraggiata nei momenti difficili e che ha continuato a credere in un progetto culturale (sì, culturale) che non può che qualifica il paese, anche se, a dirla tutto, Fubine risponde in modo inferiore alle attese. Per fortuna, però, abbiamo uno zoccolo duro di spettatori che arriva da fuori e che crede nella bontà della proposta. A tutti questi va il nostro grazie, che estendiamo poi alle compagnie partecipanti, sia le veterane della rassegna che quelle che a “Fubine Ridens” hanno debuttato in questa stagione, contribuendo al successo.
Canonicamente
Posted by Massimo Brusasco on 9 Aprile 2017
Continuo a raccontarvi di teatro, ma siamo nel pieno dell’attività. Quindi mi giustificherete. Siamo reduci dalla prima delle due serate fubinesi della nostra nuova commedia, intitolata “I canonici” e mi piace condividere la soddisfazione non solo per avere recitato davanti a una platea gremita, ma anche per la riuscita della pièce, pur con le imperfezioni delle quali speriamo si sia accorto più chi è stato sul palco che chi ha assistito allo spettacolo. Stasera (domenica) la Compagnia Teatrale Fubinese replicherà: alle 21.15 si aprirà di nuovo il sipario del Teatro dei Batù di Fubine e sarà riproposta la storia dei canonici e del quadro che li raffigura, ovvero quello realizzato da Pier Francesco Guala nel 1748. Mi dicono che anche stavolta ci sarà il tutto esaurito. Sono contento.
Ci siamo
Posted by Massimo Brusasco on 8 Aprile 2017
Ebbene sì, ci siamo. Dopo il “numero zero” di sabato scorso a Rivarone, la commedia “I canonici” è pronta al debutto ufficiale. Succederà stasera, sabato, al Teatro dei Batù di Fubine dove, alle ore 21.15, si alzerà il sipario, con la Compagnia Teatrale Fubinese grande protagonista. E’ annunciato il tutto esaurito e la cosa ci riempie di gioia: significa che la gente ci segue e che c’è interesse attorno a una pièce tutto sommato anomala per i nostri standard, dal momento che si rifà a un fatto storico, attorno al quale mi sono permesso di romanzare. “I canonici” narra la genesi del quadro “I canonici di Lu” che Pier Francesco Guala realizzò nel 1748. Faremo un tuffo nel passato, con i nostri bei vestiti da prete, completati dalle cappe magne, autentico valore aggiunto… visivo. Per tutto il resto, l’invito è venire a teatro. Domenica replicheremo, stesso posto, stessa ora, con probabile sold out. Se volete informazioni non esitate a chiamare lo 0131 778461.
Il teatro e il senso della vita
Posted by Massimo Brusasco on 2 Aprile 2017
Il debutto della nostra nuova commedia intitolata “I canonici” è capitato, sabato sera, fra due eventi opposti. Nel pomeriggio, a Fubine, si sono svolti i funerali di Gregorio Cacciabue, morto a 90 anni; è stato lo “storico tecnico” del nostro sodalizio che ha contribuito a fondare nel 1981. Alle 13 di domenica è nata Beatrice Mortara, che ha reso nonno il nostro attore Giuseppe Balestrero e bisnonno un veterano del palcoscenico, Angelo Balestrero, ai quali rivolgiamo le nostre felicitazioni. La vita è fatta di andare e venire, di lutto e letizia, di lacrime e sorrisi. E di emozioni. Sabato, credo che i protagonisti dei “Canonici” si siano emozionati, come sempre succede a una prima. E la telefonata di Angelo, poco dopo le 14 del giorno dopo, è stata un breve condensato di emozioni, perché – checché se ne possa dire – queste non hanno età. Per fortuna.
Stasera il debutto dei “Canonici”
Posted by Massimo Brusasco on 1 Aprile 2017
Ci siamo. Dopo letture, prove, preparazione di scenografie e costumi, la nuova commedia della Compagnia Teatrale Fubinese è pronta al debutto. Succederà stasera, sabato, a Rivarone, in un accogliente Salone dei Ciliegi. La commedia si intitola “I canonici”. E’ ispirata a una storia vera, datata 1748, quando Pier Francesco Guala dipinse il celebre quadro “I canonici di Lu”, a seguito della concessione papale, ai canonici stessi, di indossare la cappa magna e il rocchetto. Attorno a questa vicenda, ho lavorato un po’ di fantasia… E spero che il risultato lo possiate apprezzare. Con me sul palco ci sono Maurizio Ferrari, Massimo Bosia, Paolo Tafuri, Franco Mordiglia, GianPietro Brusasco, Giuseppe Balestrero, Franca Reposio, Marina Roncati, Claudia Capra e Angelo Balestrero; li ringrazio per l’impegno profuso fin qui, così come un grazie va a chi, a cominciare da Lidia Mordiglia e Giancarlo Devidi, si prodiga per il successo dei nostri spettacoli. Alle 21.15 di stasera parte la nuova avventura. L’8 e il 9 aprile saremo a Fubine. Insomma, procediamo. Canonicamente.
Ciao Gregorio, l’uomo dei cavi
Posted by Massimo Brusasco on 31 Marzo 2017
Gregorio Cacciabue è morto a novant’anni. E’ stato uno dei fondatori della Compagnia Teatrale Fubinese. Non un uomo da palco, ma il tecnico dietro le quinte. Anzi, anche “sopra” le quinte, perché, nel salone della casa del popolo, si era costruito una sorta di soppalco minuscolo dal quale poteva controllare lo svolgimento degli spettacoli e, dunque, governare luci e audio. Immaginatevi una posizione scomoda, moltiplicatela per cento e forse vi renderete l’idea. E poi avete presente il bagagliaio di un’utilitaria? Ecco, adesso pensatelo colmo di cavi di qualunque dimensione, di fili che iniziano e che paiono non finire, di prese tenute assieme dal nastro isolante… La macchina di Gregorio era più o meno così, quando si trattava di trasportare il materiale della Compagnia, fatto di luci fioche, di artifizi che pretendevano di dare colore, di strampalerie che, a raccontarle ora, sembra che sia passato un secolo. Invece, erano i primi anni Ottanta, quando gli effetti erano garantiti anche dal flash fatto a dado della macchina fotografica o quando per creare il fumo Gregorio e altri pionieri del nostro teatro andarono a rifornirsi di polvere da sparo in una polveriera… Gregorio era anche quello di “Fiume amaro”, una delle canzoni più tristi della storia della musica leggera italiana: la usava spesso come preludio alle nostre commedie (immaginando, forse, che dopo tanta tristezza, il pubblico avrebbe riso più facilmente). Meno male, però, che c’era Gregorio e che ci sono stati quelli come lui. Si sa: senza le radici non esistono gli alberi. Se domani torneremo in scena con un nuovo spettacolo, è perché abbiamo potuto godere di Gregorio, della sua abnegazione, del suo impegno, della sua bontà e di una fantasia smodata che il digitale d’oggi non richiede. Noi, al tempo, la richiedevamo eccome. E ce ne siamo beati.