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Il bello dei ragazzi

Incontrare i ragazzi è spesso un piacere. Ieri, certamente, ne abbiamo avuto la prova durante la festa che “Il Piccolo” ha organizzato invitando a Villa Guerci gli allievi che hanno conseguito 100 (con o senza lode) al recente esame di maturità. Sapere cosa pensano, quali sono i loro obiettivi scolastici, quali i sogni è di importanza vitale per un giornale che vuole garantirsi un futuro. A loro abbiamo offerto un pomeriggio interessante, grazie a ospiti che hanno portato le loro esperienze “di successo” e che sono stati in grado di coinvolgere i presenti. A chi ripone poca fiducia nei giovani, possiamo raccontare di una parentesi felice, che ci riconcilia con l’oggi ma, soprattutto, ci va intravedere un domani roseo.

Ritorno a scuola

Un piacevole ritorno a scuola, senza studiare e senza neppure sentirsi sotto esame. Stamani, per la festa degli auguri, la scuola elementare di Fubine ha ospitato la Compagnia Teatrale Fubinese. Io e Massimo Bosia, dunque, abbiamo avuto il piacere di proporre un piccolo spettacolo che è stato seguito con (sorprendente) attenzione dagli scolari. Per noi è stato emozionante; gli applausi e i “grazie” ricevuti sono stati un bel premio finale. Al successo della mattinata hanno concorso anche gli Alpini, oltre a sindaco e vicesindaco.

Vi siete ricordati di festeggiare?

Ieri, 27 marzo, era la Giornata del teatro. Mi auguro che qualcuno dei miei “colleghi” teatranti se ne sia ricordato e abbia, in qualche modo, celebrato un’arte che pare sempre figlia di un Dio minore. Eppure, anche senza troppi clamori, di cose ne succedono tra le quinte di un palcoscenico. Parlo di noi, ad esempio, cioè della Compagnia Teatrale Fubinese: da 20 anni organizziamo una rassegna, da 35 siamo in attività e, giusto sabato prossimo, proporremo il nostro nuovo lavoro che ci sta impegnando parecchio. Attorno a noi, cioè nel raggio di pochi chilometri, di voglia di teatro se ne respira abbastanza: penso ai molti sodalizi come il nostro, alle rassegne che pian piano crescono, a iniziative come “Teatro a km zero”, proposto per la prima volta, dal Comune di Alessandria, o ad alcuni momenti che definirei “alti”, come il recente “Sorelle Materassi” all’Alessandrino. Senza contare le proposte al Teatro San Francesco e i vari corsi che, dai Pochi in giù, vengono organizzati puntualmente. E poi ci sono le iniziative estemporanee, frutto dell’entusiasmo di qualcuno che, senza l’incombenza della ritualità, prova a mettersi in gioco, recitando. Io penso che il teatro sia questo e altro ancora: il fare, il proporre, il divertirsi, il commuovere, sempre favorendo il “benessere”, da intendersi come crescita intellettuale ma anche, semplicemente, come un momento di svago e di libertà.