Il 2019 è stato un anno sicuramente impegnativo per la Compagnia Teatrale Fubinese ma indubbiamente ricco di soddisfazioni. Avremmo potuto fare di più, avremmo certamente potuto fare meglio, ma credo che il bilancio sia comunque positivo, tenuto conto che siamo dilettanti, coi pregi e i limiti che questo comporta. L’anno è cominciato con le repliche di “Si siamo aggiustati tutti bene”, la commedia che abbiamo ambientato a Coniolo e che ha per protagonisti i cavatori di marna; la pièce è stata poi rimpiazzata dalla nuova produzione, “La pausa caffè”, che abbiamo avuto il piacere di replicare più volte e che tornerà a gennaio. E, il prossimo anno, avremo l’opportunità di tornare in scena con “Il conte socialista”, lo spettacolo dedicato al conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, proposto non solo a Fubine ma anche nello straordinario castello di Agliè. E’ stata una felicissima esperienza, che ha incluso le canzoni  suonate dal vivo. Ora siamo in pista per “Agosto col maglione”, la nuova commedia che debutterà ad aprile e che chiuderà Fubine Ridens. Già, Fubine Ridens, la rassegna di cui andiamo orgogliosi: sabato ci siamo goduti il terzo spettacolo del 23esimo anno e, per fortuna, ormai vantiamo  un pubblico molto affezionato, che ci segue con passione e interesse. Per questa edizione, inoltre, abbiamo una collaborazione con la biblioteca civica  che, sabato, ha premiato una delle sue lettrici più voraci. E, sempre, sabato, è stato consegnato il premio “Fubinese dell’anno”, una nostra idea. Questo è successo nel 2019,  e non è detto che mi sia ricordato tutto…

Certamente non posso dimenticare gli amici che ci hanno lasciato: Angelo, Esio, Franco, ma anche Franky, al quale abbiamo dedicato la canzone “Tenete d’acconto l’archetto”. E poi Rita, ispiratrice di alcune gag  del “Conte socialista”. Resteranno nel cuore di molti, lo so.