Tag: cena

Bergamasco, si comincia

Si comincia a tavola, ma da domani si faticherà in campo. L’Usd Bergamasco c’è, e quest’anno ci sono anche io, cercando di dare apporto a un settore giovanile ambizioso, trainato da un’altrettanto ambiziosa squadra che militerà in Terza Categoria. Si riparte con entusiasmo: e guai se non ci fosse, almeno a inizio stagione. Seguirò la Juniores, in cu militano alcuni  ragazzi conosciuti nella recente esperienza di Felizzano.  Ah, ma prima a tavola, si diceva: e allora stasera, alle 20, ecco la cena dell’Usd Bergamasco, in piazza della Repubblica. Buon cibo, allegria… per sportivi e non, nel senso che tutti sono i benvenuti.

La cena per dirci arrivederci

Ieri ci siamo ritrovati a cena ed è stato un bel modo per chiudere la 16esima edizione del “Salotto del mandrogno”. Riferisco le parole di Anna, nostro punto di riferimento al circolo La Familiare, che ci ospita da un anno e mezzo: “Ti ringrazio per avermi fatto conoscere questo spettacolo che, adesso, seguirò sempre”. Credo sia un bel premio, non tanto per  me quanto per tutti quelli che si prodigano per la messa in scena del talk show. I miei ringraziamenti li trovate in un post precedente.  Con questo voglio solo augurare buona estate a chi si è dato da fare per il “Salotto” e al pubblico che ci ha sempre seguito con attenzione. Ci rivedremo in autunno, credo. Quella di ieri era l’ultima cena, ma solo per stavolta.

Mangiando con gli sconosciuti

Stamani, sul “Piccolo”, cerco di raccontarvi una bella esperienza che si intitola “Indovina chi viene a cena?”. Ho aderito sapendo solo un indirizzo, un orario, un giorno. E che sarei stato a casa di stranieri, di cui ignoravo nazionalità e… doti culinarie. E’ un bel modo per favorire l’integrazione: io, mia moglie, due signore mai viste così come una coppia di novesi ci siamo ritrovati in un alloggio dove sono ospitati 7 africani (di cui 3 del Senegal), aderenti – in misure diverse – ai progetti per i “richiedenti asilo”. Abbiamo gustato le loro specialità (ottime:  l’Africa non delude quasi mai, dal punto di vista gastronomico…) e, poi, conversato con loro, raccontato di noi e ascoltato storie a volte drammatiche, a volte commoventi, altre volte cariche di speranza. Cambalache, l’associazione che promuove questi incontri “al buio”, ripeterà l’esperienza, sempre ad Alessandria. Io ve la consiglio. E, se volete saperne di più, date un’occhiata al giornale…

giornale