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Il critico

Quella volta eravamo al Toselli di Cuneo, un teatro prestigioso, tanto più per una Compagnia come la nostra, abituata a situazioni meno  nobili. Ezio arrivò con gli attori e andò a prendere posto in prima fila. Un addetto, spiegandogli che i posti erano prenotati eccetera, ma non avendo da lui soddisfazione alcuna, gli chiese chi mai fosse. Ezio rispose: “Io sono il critico”. Non gli bastò  quell’affermazione per garantirsi la poltrona numerata, però almeno noi tutti capimmo qual era, effettivamente, il suo ruolo all’interno del nostro sodalizio. Da allora, è “il critico”.  E così siamo andati avanti con  attori, registi,  scenografi, costumisti, addetti alle luci e all’audio, e un critico. Lui. Ezio. Uno che non te le mandava a dire, ma al quale ti veniva difficile dirgliele.

Ezio Bonifaci è morto martedì, verso le 18. Ha superato i 90 e lottato, per un bel po’, con problemi polmonari. D’altronde è stato un lottatore, sempre. Non vi tedierò con la biografia. Voglio solo dirvi, pensando di interpretare il pensiero della Compagnia Teatrale Fubinese nella sua interezza, che ci mancherà, per com’era, per quel che ci sapeva dare, per gli spunti che ci offriva. Perché, semplicemente, era un piacere avere a che fare con lui. E non è che succeda con tutti i critici, anzi.

Compagnia Teatrale, i progetti

Anzitutto, grazie al pubblico che ieri sera a Quarto d’Asti ha voluto assistere allo spettacolo che ho avuto il piacere di presentare con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti (e grazie a Michele per l’organizzazione). Torneremo in scena, in versione trio, il 10 marzo (ore 16) al Teatro Ideal di Rosignano Monferrato. Intanto, la Compagnia Teatrale Fubinese sta lavorando per i progetti futuri, a cominciare dalla preparazione della commedia “La pausa caffè” che debutterà a Rivarone il 12 aprile (il 13 e il 14, poi, performance a Fubine). Ma che avrà un’illustre presentazione il 6 aprile al Teatro Sociale di Valenza, in occasione della serata benefica “Teatro per gioco”. E, come annunciato, stiamo preparando uno spettacolo per l’estate, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del conte Cacherano di Bricherasio. Ma prima, e cioè domenica 24 marzo, torneremo in scena a San Michele (ore 21) con la commedia “Si siamo aggiustati tutti bene”.

Il senso e il non senso della Corrida (di stasera)

Avete presente quando una trasmissione, per il solo motivo che  funziona su Raitré, viene promossa su Raiuno? Alla “Corrida fubinese” è successa più o meno la stessa cosa. La Pro loco ci ha voluto per la festa patronale. E stasera, martedì, noi della Compagnia Teatrale Fubinese e, in generale, tutti quelli che concorrono allo spettacolo, avremo la grande ribalta (ore 21.30, area Cerrina, ingresso gratuito; eventuali offerte saranno devolute all’oratorio). Sarà un bel test, indubbiamente affascinante: lasciamo la nostra “parva sed apta” sede consueta e andiamo “sul largo”. Ci ingrandiamo per garantire sempre il peggio: è una promessa. “La Corrida” è lo show del non senso, che però un senso ce l’ha: vuole fare divertire con genuinità, poche pretese, leggerezza. Partiamo per realizzare uno spettacolo con queste caratteristiche, senza dimenticare che, comunque, Fubine è una fucina di talenti e, vi assicuro, ne avremo la prova tra poche ore. Per il momento posso dirvi che ad aprire la serata sarà il campione in carica, il grande Dario Biollo, indiscusso vincitore del 2015, senza il quale “La Corrida” sarebbe tutta un’altra cosa. Vi aspettiamo, naturalmente: se avete strumenti per fare rumore… portateli, che vi daremo occasione per usarli.

dario