— Sarebbe meglio tornare sempre alla stessa ora — disse la volpe. Per esempio, se tu vieni sempre alle quattro del pomeriggio, alle tre io già comincerò ad essere felice. Più si avvicinerà il momento, più mi sentirò felice. Alle quattro comincerò ad agitarmi e sarò in apprensione; scoprirò allora qual è il prezzo della felicità! Ma se tu vieni quando ti pare, non saprò mai quando preparare il mio cuore… c’è bisogno di riti.

— Che cos’è un rito? — disse il piccolo principe.

— È una cosa purtroppo dimenticata — rispose la volpe. È ciò che fa di un giorno un giorno differente dagli altri, una certa ora, un’ora differente dalle altre ore.

… Buon 2018 col “Piccolo principe”. Su suggerimento di Gianluca, cito un passo del celebre capolavoro letterario perché stamani, con Gianluca stesso e con Gianni, ho ripetuto il rito della corsa di Capodanno. Ore 9, argini di Alessandria; 2 gradi, umidità a volontà, quasi nessuno sul tracciato canonico che tanto piace ai podisti. Abbiamo, dunque, rinverdito una tradizione ormai ultradecennale. La consideriamo di buon auspicio. Mescola sport (ma con lentezza…), natura, silenzi, sfida, voglia di combattere la pigrizia, un po’ di follia. Poi, chi vuole cercare metafore della vita è libero di farlo. Per ora, io, i miei due compagni, con il supporto della volpe e del piccolo principe, ci limitiamo ad augurarvi  buon anno.