Dunque, è un weekend anomalo. Senza il solito calcio (giocato e in televisione), senza spettacoli da proporre (quello in calendario è saltato ben prima del coronavirus) o a cui assistere, con i cinema chiusi e la gente preoccupata, se motivatamente o no saprà ciascuno.
Sopravviveremo senza difficoltà. E forse ne usciremo “migliori” se sapremo approfittarne. Ad esempio, facendo cose che, in momenti “normali”, siamo solito rimandare a “quando avrò tempo”. E’ una pausa che dovrebbe indurci a riflettere sulle priorità, sugli attimi che sprechiamo, su chi ci circonda. Possiamo riaprire cassetti e scoprire cose nuove. Il buio d’intorno accende la luce della fantasia e potremmo perfino ricevere un grazie da libri che stavano prendendo polvere. L’emergenza finirà, per fortuna. E, se siamo riusciti a non farci né contagiare dal virus, a non essere direttamente penalizzati, e se ci siamo tenuti alla larga dai bailamme di televisioni e social… ecco, forse, prima o poi, avremo nostalgia di questa cura disintossicante che rimette in ordine i valori.