Iniziare l’anno correndo è una piccola sfida in cui c’entrano parole come: sveglia, volontà, articolazioni, fiato, nebbia, umidità, chilometri, traguardo, salute, speranza… Se vi va, abbinate un senso logico a ciascuna di queste parole e magari giustificherete il fatto che, ancora una volta, alle 9 del primo dell’anno mi cimento in questa impresa che di eroico ha poco, ma che può essere accompagnata da molteplici significati. Oltre che risultare di buon auspicio, mettiamola così (esattamente come gli acini d’uva, le lenticchie, l’indossare qualcosa di rosso…).
La notizia è che la piccola sfida, a patto che i postumi non si facciano sentire nelle prossime ore, è stata vinta. E con ciò vi auguro buon anno, naturalmente. Il resto lo ha detto Mattarella ieri sera.
Un nuovo anno di auspicio di buon lavoro, di nuove sfide, di uscite al sole. Poi nella realtà non è sempre corrispondente. Ma anche un uscita come oggi alla nebbia, umidità dei nostri paesi e città piemontesi può essere occasione di creare nuovi spunti, idee. Una camminata mattutina alla scoperta di nuovi viste (paesaggi), odori (natura d’inverno), espressioni e dimenticare il tempo uggioso…Buon Anno 2024