Tredici anni fa, il 3 maggio, ci lasciava don Franco Cipriano, parroco di Fubine. Se n’è andato troppo presto, impedendo – a noi parrocchiani, ma non solo – di apprezzare ancor più quest’uomo che, come recita la targa che la Compagnia Teatrale Fubinese ha fatto apporre nella piazzetta a lui dedicata, è stato un missionario e un amico senza confini. Abituato a esperienze in Africa, ci ha “fatto conoscere” il Benin inducendo Pino Di Menza e il suo staff a impegnarsi con L’Abbraccio a favore di una delle popolazioni più povere del mondo. E poi con la nostra Compagnia ha instaurato un legame un po’ speciale, interpretando ruoli in due spettacoli.
Un prete a suo modo innovatore, non “per tutte le stagioni”, ma un piccolo rivoluzionario per il nostro paese. Gli abbiamo dedicato la piazza (con la collaborazione di molti, dal Comune al Pd) perché, quando si è sentito male, stava ragionando sul progetto per pavimentare il sagrato, cosa che poi è stata fatta in suo onore. Avrebbe meritato ben altro, al di là del mio opuscolo in memoria, pubblicato anni fa. E’ per questo che, ogni 3 maggio, su questo sito cerco di perpetuarne il ricordo.