Giulia Russo è morta nell’età dei sogni. Aveva 14 anni e se l’è portata via un tumore al midollo che s’abbatté sul suo piacere di giocare a pallone, sulla voglia di scrivere racconti, di disegnare. Il destino non si impietosisce neppure di fronte alle virtù. Quando decide di colpire, lo fa. Stavolta se l’è presa con una ragazzina che, nelle ultime settimane, ha deciso di mettere per iscritto le sue sventure. E sono parole commoventi, ma anche un carico di speranza e riflessioni che inducono a riconsiderare i valori della vita. Giulia lascia i genitori, un fratellino e un’eredità fatta di parole e disegni, un tesoro che non consola ma che ci conferma che siamo stati fortunati ad averla conosciuta.