Vabbè, facile tirare in mezzo il cielo di Rino Gaetano, che è sempre più blu, in queste ore di spoglio elettorale. Qui, però, si celebra il blu della Stazione, il rione che ha vinto il torneo di Fubine. E scusate se è poco.
Premessa: è il rione in cui risiedo. Premessa numero 2: il mio contributo è stato pari a zero. Con ciò non posso non evidenziare come, al di là del risultato, abbia vinto un paese intero che, attraverso le sfide, ha messo insieme giovani e meno giovani, vicini di casa che manco si conoscevano, italianissimi e ospiti arrivati da lontano, riportando quel senso di comunità che non può che fare il bene di una realtà come la nostra, spesso (e a ragione) invidiata da chi, nei paraggi, non riesce a essere altrettanto costruttivo. E non solo perché non organizza un torneo di contrade i cui esponenti si preoccupano di addobbi, costumi, sfilata, che sono la cornice alla sostanza delle gare (o, più probabilmente, sono le sfide ad essere l’orpello).
Queste poche righe vogliono essere un omaggio alla “fubinesità”, al gruppo Fubine SiAmo che ha promosso l’iniziativa e ai rioni che hanno partecipato, con entusiasmo e la dovuta rivalità. Poi, si sa, c’è chi lo spumante lo stappa e chi continua a tenerlo in frigo…