Premesso, come già scritto in precedenti occasioni, che decidere è complicato, spicca perlomeno un’anomalia nel Dpcm sul Natale, dovuta al fatto, probabilmente, che chi lo ha pensato vive in una grande città. Se risiedesse in un paese, o comunque non in una metropoli, forse avrebbe un concetto diverso sulle distanze e sui confini.
Qual è la logica che induce a imporre la “non uscita” dai territorio comunale? Stante così la norma, si può andare da Nord a Sud di Milano, da Ovest a Est di Roma, percorrendo svariati chilometri, ma non da Castelletto a San Salvatore, che sono praticamente attaccati, e neppure da Felizzano a Quattordio, località divise da un fossato. Peraltro, è fin scontato dire che a Castelletto il rischio assembramento è un po’ diverso da quello di Roma…
Non sarebbe stato più semplice e logico imporre una distanza chilometrica? Non importa il quanto, bensì il come. E non si farebbe una clamorosa disparità tra la grande città e la periferia che, anzi, specialmente in periodi come questi dovrebbe essere incoraggiata.