Chi ha almeno cinquant’anni ricorderà il terremoto del Friuli. Fu epocale. Riempì le cronache per diversi giorni. Cominciammo a sentire parlare di protezione civile, si mise in moto un’eccezionale macchina dei soccorsi. Sarà che quando s’è bambini certe cose restano impresse, ma le immagini che arrivavano da Gemona e dintorni non le dimenticherò facilmente.
Era il 1976. Il 6 maggio, per la precisione. Quindi 45 anni fa. Il mio paese, Fubine, si attivò per costruire una casetta in legno da inviare a una famiglia che aveva perso quella vera. Per reperire fondi, il gruppo della parrocchia (e dintorni) decise di allestire una commedia per il periodo natalizio. La tradizione del “nostro” Gelindo nacque allora. Senza quell’esperienza, probabilmente, non si sarebbe sviluppata la Filodrammatica, da una costola della quale, nel 1981, venne fondata la Compagnia Teatrale Fubinese, che ancor oggi, 40 anni dopo, è sulla scena.
Dal letame nascono i fior, cantava De André. In questo caso, da una tragedia è sbocciata un’iniziativa solidale che, poi, è continuata come chi ci segue ben sa. La foto non è di quel 1976, ma di poco dopo. Era comunque Gelindo. Con me, Angelo Balestrero, che ci ha lasciato straordinari ricordi.