Rita Pelletta se n’è andata a novant’anni. Ci ha lasciato molti ricordi che porteremo con noi. In particolare, mi ha raccontato molte cose sulla contessa Sofia di Bricherasio (che lei conobbe), aiutandomi così a scrivere il copione de “Il conte socialista”, lo spettacolo che la Compagnia Teatrale Fubinese ha messo in scena domenica. Le parti riguardanti Sofia, che non si trovano sui libri, sono merito della nostra “memoria storica”, appellativo che non è certamente il solito modo di dire. Rita mi ha anche cantato la canzoncina della “creada” (cioè la capa del personale della contessa) che ho inserito nella pièce, affidandola a Marina Roncati: credo che si sia trattato di un inedito per tutti gli spettatori. E poi non posso dimenticare quando invitai Rita alla serata dedicata al Maglificio Piacenza, né le altre occasioni in cui ci ha regalato pillole di saggezza, molto spesso in dialetto. Spero che, ovunque sia ora, possa incontrare sua figlia Ida, che ci manca, purtroppo, da troppo tempo.