Sul “Piccolo” in edicola tra poche ore, racconterò di Ferdinando Caputi. Ho avuto il piacere di conoscerlo nel corso dell’ultima puntata del “Salotto del mandrogno”. E’ un personaggio straordinario che si occupa di archeologia. Ha condotto campagne di scavi in Egitto, in particolare nella zona delle piramidi di Giza e della Sfinge, di cui è  riuscito, col suo team, a smentire alcune presunte certezze rispetto al periodo in cui sono state erette. Lui le fa risalire a 12.500 anni fa. Lo ha raccontato al “Salotto”, lo ripete nell’intervista di domani, quanto mai d’attualità dopo che l’Università di Torino ha fatto chiarezza sulla presunta stanza segreta  (che non esiste) nella tomba di  Tutankhamon. Caputi dice anche altro. E cioè che gli antichi Egizi, dediti prevalentemente alla pastorizia, non avrebbero potuto essere in grado di scrivere, peraltro coi complicati geroglifici, ed erigere le piramidi orientate così come sono, cioè seguendo precise norme legate all’astronomia. E allora l’archeologo non escluse che i paleoegizi siano venuti a  contatto con presenze extraterrestri.  Il che renderebbe ancor più affascinante la storia, già di per sé carica di misteri.