Il Covdi-19 ci ha portato via Enzo Abello. Era un amico, anzitutto, da una quarantina d’anni, quando faceva il postino a Fubine. L’ho poi trovato arbitro sui campi di calcio, bersagliere col gruppo di Castellazzo, factotum del Club Bordino, impegnato in politica. E portalettere fino a pochi anni fa. Ed era ben felice perché avrebbe potuto approfittare della pensione per dedicarsi, con sempre maggior profitto, alle sue molteplici passioni.
Mi ha coinvolto in molte sue iniziative. Ho scritto di lui parecchie volte, essendo, appunto, ovunque o quasi. Ho fatto il tifo per Enzo, in questi giorni, non da solo ma schierato in un folto gruppo che a lui ha voluto un bene sincero. Non sempre le partite si vincono, però.
Se tutto fosse stato normale (anzi, fosse), m’avrebbe telefonato per dirmi di prepararmi a presentare gli appuntamenti del Circuito Bordino ad Alessandria, ricordandomi le iniziative nelle scuole “perché è importante coinvolgere i ragazzi”. M’avrebbe trasmesso il solito entusiasmo, con quella parlata che di mandrogno non aveva niente, anche se Alessandria da moltissimi anni era nelle sue corde.
La moglie e le figlie avranno consapevolezza, in queste ore, di quanto Enzo fosse amato. Non basta a lenire il dolore, ma che sia almeno un piccolo conforto.