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Stasera col libro a Masio

Saremo al coperto (anzi, al chiuso), e questa è già una buona cosa visto che il maltempo sta costringendo il rinvio di molti eventi. La presentazione di “Secondo me finisce bene”, il libro che ho scritto per l’editore Puntoacapo, non è a rischio.

Dunque, stasera, venerdì, alle ore 21.15, sarò in biblioteca a Masio per raccontare il mio romanzo, nella speranza di riuscire a intrattenervi al meglio descrivendo l’avventura in Africa di un ex postino alle prese con una tribù di cannibali.

Un grazie a Gian Marco Pagano per l’organizzazione e a Nadia Biancato che curerà la presentazione.

Riassunto (e due libri)

Martedì al circolo Galimberti, in versione estiva, si è chiusa la 21esima edizione del “Salotto del mandrogno”. Per ora mi limito a un “grazie” generico destinato ai miei collaboratori, agli ospiti e al pubblico di questa stagione molto felice. Seguiranno dettagli, nella speranza di ritrovarci a ottobre.

Ci si avvicina a un luglio che, dal punto di vista teatrale, è particolarmente effervescente per quanto riguarda me e la mia Compagnia (i dettagli, in questo sito, alla sezione Teatro). Ma prima due presentazioni librarie: oggi, giovedì, alle 18 sarò al chiostro di Santa Maria di Castello, ad Alessandria, per raccontare, con Alessandro Traverso, genesi e retroscena di una pubblicazione su Altavilla Monferrato, risalente ormai a qualche anno fa ma… sempre attuale.

Venerdì 30 alle 21.15, invece, ci potremo vedere alla biblioteca di Masio per parlare di “Secondo me finisce bene”, libro edito da Puntoacapo che mi sta dando soddisfazioni.

Giovedì gli Ansansà a Quattordio

Se non avete ancora visto la commedia “Ansansà”, e se avete voglia di imbattervi nei vecchietti che lasciano il Monferrato per svernare in Riviera, non mancate giovedì 22 giugno a Quattordio, dove la Compagnia Teatrale Fubinese chiuderà il cartellone di “Notti di teatro”, ovvero il Concorso Trusiano, proposto dalla locale compagnia di prosa.

Appuntamento alle ore 21, alla corte di Uanu, in via Cavour 20.

“Ansansà” è il nostro spettacolo che ha debuttato lo scorso anno. Scritto dalla Compagnia Teatrale Fubinese, è proposto da Maurizio Ferrari, Claudia Capra, Flavia Bigotti, Franco Mordiglia, Cesare Langosco, Marina Roncati, Giuseppe Balestrero, Alessia Biollo, Elisabetta Abbà, Paolo Tafuri e da Massimo Brusasco, che ha curato la regia.

Cosa stiamo preparando

C’à un appuntamento a cui la Compagnia Teatrale Fubinese tiene molto: si intitola “Corti nei cortili” ed è lo spettacolo itinerante che proporremo la sera di sabato 8 luglio, nel centro storico di Fubine.

Andremo alla scoperta di splendidi cortili che faranno da inedite quinte ai nostri racconti teatrali, dedicati ad alcuni dei personaggi (da Bricherasio a Robotti, da Caselli a Balestrero…) ai quali sono intitolate alcune vie del paese.

Si partirà a gruppi, scaglionati, tra le 21 e le 23: sarà un immergersi nella storia, con sprazzi musicali e molti spunti divertenti. E avremo anche interpreti inusuali. Ci sarà tempo per raccontare i dettagli. Intanto, cominciate ad appuntarvi la data…

Tre o quattro cose su B.

Berlusconi è stato un personaggio divisivo. Un personaggio divisivo forse non dovrebbe avere funerali di Stato, con annesso lutto nazionale. Con ciò, è triste constatare che, pur nella divergenza di opinione, c’è chi non ha la compiacenza di tacere di fronte alla morte; a nessuno si chiede di osannare per forza di cose il defunto, come da stantia retorica, ma almeno di evitare la classifica del “morto più bravo” per farci sapere che Berlusconi non è in graduatoria (tirando in mezzo anche il compianto Francesco Nuti).

Berlusconi è stato divisivo ma carismatico. Ha rivoluzionato l’editoria, la politica, lo spettacolo, lo sport, anche se è stato a lungo protagonista di questioni giudiziarie, alcune delle quali mai chiarite del tutto. Era il re Mida che faceva luccicare non solo ciò che toccava, ma anche chi si imbatteva sulla sua strada, come testimoniano quelli che hanno lavorato con lui. Ha trovato seguaci entusiasti e appoggi politici importanti, se l’è vista con capi di governo, il papa e la nipote di Mubarak. Lo si ricorderà per la beneficenza e il “bunga bunga”. Non è stato il miglior rappresentante della nostra Italia all’estero, ma ha saputo capire il futuro prima e meglio di altri. Non ha elevato la cultura degli italiani, ma è riuscito a interpretarne i desideri. E’ stato piazzista, incantatore di serpenti, prestigiatore, alimento per registi, autori, giornalisti scrittori (e avvocati, si sa). Invidiato da tanti, è diventato ossessione per i molti nemici che, ora, si sentono orfani. Perché, venendo a mancare un avversario di questo calibro, c’è chi si ritiene effettivamente liberato, ma anche chi non riesce a trovare buone ragioni per giustificare se stesso.

Col libro a Pietra Marazzi

Le presentazioni del mio libro “Secondo me finisce bene“, edito da Puntoacapo, proseguono. Stasera, giovedì 8 giugno, sarò a Pietra Marazzi, ospite della biblioteca.

Tornerò, dunque, in un paese dove ho avuto già in passato di presentare le mie opere e dove sono stato ospite anche con la Compagnia Teatrale Fubinese.

Se vi va di passare qualche quarto d’ora di svago… sappiate che alle 21 (abbondanti, va) si comincerà.

Il senso di Fubine per i rioni

Chi passa da Fubine, in questi giorni, vedrà un paese imbandierato e colorato, in vista della festa dei rioni che si svolgerà il prossimo weekend.

Il torneo è un’idea di Fubine SiAmo, associazione che ha ripristinato sfide che si facevano oltre trent’anni fa. L’idea buona allora è valida adesso, perché la voglia di divertirsi non cambia col tempo e sentimenti concernenti aggregazione e senso di appartenenza continuano ad avere logica. Altri punti di forza sono il coinvolgimento di gente di ogni età, il gusto per gli sfottò (e la competizione) e il mettere in relazione persone con le quali, per svariati motivi, non si ha nulla a che fare, pur trattandosi di vicini di casa.

Il torneo dei rioni, nel 2023, forse, ha più senso che all’epoca, quando il paese aveva più punti di riferimento e luoghi di incontro. E, soprattutto, quando non c’era internet a riempire le nostre giornate e a impigrirci, col mondo a portata di mano eppure così distante.

Bianchi, il colpo di genio

Sarà capitato anche a voi di dire: “Questa cosa avrei voluto inventarla io”. Ebbene, a me è successo (non per la prima volta), ieri sera a Valenza, allo spettacolo “The speech” di Alessandro Bianchi. Ne ho invidiato la bravura attoriale ma, da autore, soprattutto la genialità dell’idea, incentrata sul discorso in italiano di un ministro dell’Ue che l’italiano non lo conosce e che, pertanto, deve affidarsi a un traduttore.

Ma se questi è vendicativo, come la mettiamo? La mettiamo che si ride parecchio, perché Bianchi è bravissimo a tenere il palco, lo è quando parla, quando tace, ma pure nel coinvolgere il pubblico. E poi, ribadisco, il monologo poggia su un’idea fortissima, latente chissà dove e dunque chissà come scovata da un artista che, avendo fatto palestra nei Cavalli Marci, non può che essere bravo.

Spiace che Valenza non abbia risposto in modo adeguato. Ma chi c’era s’è sicuramente divertito. E i più (me compreso, col mio amico Gianfranco) sono poi saliti sul palco per i selfie. A proposito di genialità: anche questo è stato un bel colpo per chiudere lo show in modo atipico.

Fragolosi saluti

Si è chiusa una settimana che, tra l’altro, ha incluso “Il salotto del mandrogno”, la presentazione della rievocazione del circuito Bordino dedicato alle auto storiche, l’appuntamento letterario a Valmadonna (ho avuto il piacere di dialogare con Giorgio Bona e con Stefano Caselli, un amico che non vedevo da anni) e, oggi, lo spettacolo di cabaret alla festa delle fragole di Rivodora, nei pressi di Torino.

A Rivodora, con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti, la Compagnia Teatrale Fubinese ha presentato lo spettacolo di musica e cabaret “Il buono, il brutto e quello ignorante”; siamo stati ospiti della compagnia Pinin Pacot che è stata tra le protagoniste dell’ultima edizione della nostra rassegna “Fubine Ridens”. La collaborazione tra sodalizi che hanno analoghe finalità è sempre un valore aggiunto. Lo abbiamo sperimentato oggi in un pomeriggio di musica, risate e fragole, tante fragole di cui abbiamo fatto incetta. Perché siamo attori (?) che non sanno dire di no…

Cos’è successo al “Salotto”

Difficile fare la classifica dei “Salotti”, ma quella del 23 maggio 2023 (e scusate se ne scrivo in ritardo) è stata una delle puntate che rimarranno nella memoria di molti. D’altronde, non capita sempre di avere in un salone tre alpaca. Li abbiamo avuti, grazie alla disponibilità dell’allevamento ‘Il pastore transumante’ di Sarezzano. E il pubblico si è ovviamente incuriosito. Ma è stata anche una serata di libri (con Gennaro Ialenti e Michela Poggio) e con il racconto di Salvatore Germanà, il carabiniere che ha salvato una ragaza che voleva suicidarsi buttandosi dal ponte Meier. E poi il collegamento con Luca Di Masi che ha raccontato 10 anni di presidenza dell’Alessandria Calcio, la musica del Trio dell’Isola (Gianni Nesto, Andrea Garavelli e Stefano Marelli) e i giochi di prestigio di Mago Strardust, campione italiano di magia (e ci ha dimostrato perché).

Vorrei ringraziare, infine, Ezio Vescovo, Franco Rangone, Gianni Pasino, Cistina Saracano, Tony Frisina (per il contributo fotografico), il circolo Galimberti e tutti quelli che hanno contributo alla riuscita della serata. La registrazione dello spettacolo la potete apprezzare sulle pagina Fb “Il Salotto del mandrogno” oppure “Massimo Brusasco”, grazie alla competenza e alla disponibilità di Video Servizi Tv.

Ci troviamo il 27 giugno, per l’ultima puntata della stagione.