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Il “Salotto del mandrogno” in video

Già vi dico che non sarà la stessa cosa, ma di questi tempi le “stesse cose” non sono d’attualità. Noi, comunque, ci proviamo, soddisfacendo le “grandi richieste” di chi ritiene che il “Salotto del mandrogno” sia un appuntamento irrinunciabile. Quello vero sarebbe stato mercoledì 18; quello finto sarà venerdì 27, alle ore 21.15, naturalmente online. Io condurrò da casa, e a casa saranno anche gli ospiti (Dado Bargioni, Massimo Canonico, Alberto Marello, Lia Tommi, Luigi Di Carluccio, il microbiologo Rocchetti…). Saremo in diretta video, sul web. Alle 21 di quella sera troverete sulle pagine Facebook mia e del Salotto, ma anche degli ospiti stessi, oltre che su questo sito, il link su cui cliccare per collegarsi con noi. Tutto gratuito, naturalmente. Potete farlo da pc, tablet, smartphone. Se avete bisogno delucidazioni, scrivete a info@rivaronesi.it. Speriamo di essere all’altezza delle aspettative ma, soprattutto, ci auguriamo di tornare presto a vederci… come da 18 anni siamo abituati.

Cosa salta

Naturalmente, in tempi di coronavirus, non possiamo non adeguarci, per buonsenso e perché ce lo chiedono le direttive. Avevamo un intenso marzo di spettacolo e, purtroppo, siamo costretti a rivedere il calendario.Venerdì 13, niente show alla Scuola di Polizia; domenica 15 salta “La pausa caffè” in programma a Trino; venerdì 20, niente doppio spettacolo con Valter Ego e Due di Quinta ad Asti; sabato 28, niente “Il racconto del conto della contessa” a Fubine.

Lo spettacolo di Asti è rimandato a venerdì 8 maggio, mentre col “Racconto del conto” vi diamo appuntamento al 9 maggio, alle ore 17.30 a Fubine, nell’ambito di Golosaria.

Ci riserviamo ancora qualche giorno per decidere sul Salotto del mandrogno, in programma la sera del 18 marzo al centro d’incontro Galimberti, e su Fubine Ridens (il 21, in calendario, l’appuntamento con Marco e Mauro).

Per ulteriori informazioni: massimobrusasco@libero.it (335 7291099).

La cura disintossicante e l’ordine dei valori

Dunque, è un weekend anomalo. Senza il solito calcio (giocato e in televisione), senza spettacoli da proporre (quello in calendario è saltato ben prima del coronavirus) o a cui assistere, con i cinema chiusi e la gente preoccupata, se motivatamente o no saprà ciascuno.

Sopravviveremo senza difficoltà. E forse ne usciremo “migliori” se sapremo approfittarne. Ad esempio, facendo cose che, in momenti “normali”, siamo solito rimandare a “quando avrò tempo”. E’ una pausa che dovrebbe indurci a riflettere sulle priorità, sugli attimi che sprechiamo, su chi ci circonda. Possiamo riaprire cassetti e scoprire cose nuove. Il buio d’intorno accende la luce della fantasia e potremmo perfino ricevere un grazie da libri che stavano prendendo polvere. L’emergenza finirà, per fortuna. E, se siamo riusciti a non farci né contagiare dal virus, a non essere direttamente penalizzati, e se ci siamo tenuti alla larga dai bailamme di televisioni e social… ecco, forse, prima o poi, avremo nostalgia di questa cura disintossicante che rimette in ordine i valori.

Si salva solo la busiunà (che ci sarà)

In un Piemonte che rinvia ogni cosa (spettacoli, presentazioni di libri, appuntamenti vari), con lo sport minato, le messe cancellate e i funerali ridotti, sopravvive praticamente solo il Carnevale di Fubine. Nessuna sospensione: per il Martedì grasso ci si ritroverà come sempre, stavolta ai campi Cerrina, grazie all’organizzazione del rione Valle. Pro loco e Comune hanno deciso di andare controcorrente: alle 21, dunque, falò acceso, frittelle per tutti e, naturalmente, la “busiunà”, la rima satirica che scherza su personaggi che si sono messi particolarmente in luce. Cercheremo di divertirci insieme, con spensieratezza, quella che – in gran parte – ci viene negata dal mondo che ci gira intorno. Vi aspettiamo, con le maschere e senza mascherina. Anzi, fate come volete.

ps: la sfilata di domenica è stata molto carina, grazie anche all’apporto dei rioni. Nella foto (di Chiara Longo), parte del gruppo del rione Centro.

Teatro (anche) per aiutare

Grazie al Comune e alla Soms di Castelletto Monferrato per avere invitato la Compagnia Teatrale Fubinese che, sabato sera, ha avuto modo di proporre la commedia “La pausa caffè”. Abbiamo pensato anche noi attori di dare un contributo per sostenere Giorgia, una castellettese bisognosa di cura piuttosto impegnative e onerosa. “La pausa caffè”, contrariamente a quanto annunciato, non verrà proposta venerdì 28 febbraio a Quargnento, ma vi dà appuntamento al domenica 15 marzo alle ore 17 a Trino Vercellese.

“Pausa caffè” a Castelletto

Stasera, sabato 22, alle ore 21.15, la Compagnia Teatrale Fubinese sarà di scena a Castelletto Monferrato (Al), dove presenterà la commedia “La pausa caffè”. Appuntamento alla Soms con gli sfaticati impiegati di un ufficio pubblico, alle prese con una visita ministeriale, un aspirante suicida, un capo preoccupato e utenti in difficoltà. Si ride, come nella migliore tradizione del nostro sodalizio, in scena dal 1981 e prossimo a proporre la nuova commedia “Agosto col maglione”, il cui debutto è previsto per il 17 aprile a Rivarone. E prima, il 28 marzo alle 17, torneremo in scena, a Fubine, con “Il racconto del conto della contessa”. Questo per dire che le occasioni per divertirsi non mancano…

Ci siamo: stasera Salotto

Noi siamo pronti e mi auguro lo siate anche voi. Stasera, mercoledì 19, alle ore 21.30, al centro di incontro Galimberti in via Pochettini 3, Alessandria, torna Il Salotto del Mandrogno (ingresso gratuito). Agli ospiti annunciati (i cantanti Daniela Franchini e Maurizio Sechi; il farmacista “del Cristo” Roberto Mutti; lo scrittore Marco Candida, i “signori dei cannoli” Massimo e Alice Zoccola, il giornalista Fabrizio Laddago) si aggiungono il ricercatore universitario Massimo Canonico e papà Emilio, nel ruolo di barzellettiere. Vi segnalo anche la “businà” di Gianni Pasino, che fa parte del cast fisso con Gianni Naclerio, Franco Rangone e Ugo Boccassi. Per il gran finale, degustazione di salumi (di Cereda) e vino (offerto dall’odontoiatra Marcello Canestri). Non mancate e, se vi va, spargete la voce.

Dal teatro al Salotto

“I ragazzi irresistibili”, commedia di Neil Simon proposta dal Teatro della Nebbia di Casale, ha divertito il pubblico accorso, ieri sera, sabato, al Teatro dei Batù di Fubine. E’ stato il quinto appuntamento della 23esima edizione di Fubine Ridens; ne mancano due per chiudere la stagione, quello con il cabaret di Marco e Mauro (21 marzo) e la pièce della Compagnia Teatrale Fubinese (18 aprile, con replica il 19). Per quanto mi riguarda, invece, vi ricordo che mercoledì 19 febbraio tornerà il talk show “Il Salotto del mandrogno”, alle ore 21.30 al centro d’incontro Galimberti di via Pochettini. Vi racconterò i dettagli: per ora sappiate che concluderemo la serata con una degustazione di salumi di Cereda di Castellazzo e con il vino offerto da Marcello Canestri (che fa l’odontoiatra, ma che si ricorda sempre che il nostro pubblica una buona bevuta la gradisce…).

Sabato c’è Fubine Ridens

Se avete un po’ di dimestichezza con Fubine Ridens, non necessitate di spiegazioni sul Teatro della Nebbia: sapete che è una compagnia di Casale, composta da attori bravissimi e che porta in scena commedie sempre molto divertenti. Se non avete dimestichezza con la nostra rassegna, vi invitiamo a venire la prossima volta. Che, combinazione, è già sabato 15 febbraio. Alle ore 21.15, al Teatro dei Batù di via Longo, a Fubine, il Teatro della Nebbia presenterà “I ragazzi irresistibile”, pièce di Neil Simon, autore brillante di fama mondiale. Non è fondamentale prenotare il posto, ma è un’opportunità in più. Per farlo, telefonate al 335 7291099.

Ciao Bianca

Bianca Ferrigni non era una giornalista d’assalto e non aveva la grinta di chi sgomita per raggranellare un dettaglio o di chi si sbatte per arrivare prima degli altri, non importa come. Sapeva scrivere, però. E bene, anzi benissimo, specie degli argomenti che le erano propri, la cultura soprattutto, quella che, purtroppo, nei giornali tradizionali è spesso vissuta come materia di serie B (anche in Italia, del resto). Bianca ha sempre cercato di dare dignità a chi in serie B ci stava, e il suo impegno a favore dei carcerati (ricordo il giornalino che pubblicava con i reclusi) è solo una testimonianza, forse neanche la più lampante. Bianca Ferrigni è stata tradita dal cuore, metaforicamente grande ma fisicamente imperfetto. Se n’è andata a 62 anni. Da un po’ non lavorava più al “Piccolo”. Con lei abbiamo riso e discusso. Resto convinto che aveva un talento espresso soltanto in parte. E spero che sia in un posto dove potrà ritrovare la nostra amica Roberta, e là riprendere il filo del discorso.