Teatro necessario

Il teatro è necessario. Non stiamo a girarci tanto intorno: è necessario per chi lo fa, per chi lo riceve e anche per chi lo subisce. A subirlo, dice la Storia, è il potente di turno, quello al quale il teatro sbatte in faccia problemi e nefandezze, inducendolo a rimediare o provvedere. L’intervento di Theodoros Terzopoulos, l’attore, drammaturgo, regista e pedagogo greco,  al quale è stato affidato il messaggio per la Giornata mondiale del teatro (che si celebre oggi, 27 marzo), tocca anche queste tematiche. Leggetelo, è interessante.

Senza scomodare i massimi sistemi (meglio lasciarli a chi è più competente), mi limito a parlare dell’esperienza di chi ha necessità di fare teatro per “dire cose”, confrontarsi, per solleticare l’attenzione, per divertire, per la soddisfazione nel vedere il pubblico ridere. Ma anche per “stare con gli altri”, con quelli che con te dividono il palco o lavorano dietro le quinte.

Se la Compagnia Teatrale Fubinese è attiva da 44 anni, se organizziamo rassegne, se ci impegniamo per andare in trasferta… ecco tutto quel che stiamo facendo è perché, in sostanza, crediamo che il teatro sia necessario, anche se non ce ne accorgiamo.

L’augurio, in questa Giornata, è che continui a esserlo, nella certezza che sia un bello strumento per migliorare le vita.

Massimo Brusasco

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