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Mattarella, e bravo

Ci ha  mandato a votare con una legge elettorale scriteriata, e adesso chiede ai partiti un senso di responsabilità. A fare, così, il presidente della Repubblica credo siano capaci in molti. Dei difetti del Rosatellum si sapeva tutto. Ne cito due; il primo: non dà modo agli elettori di scegliere; il secondo: non garantisce affatto la governabilità. Domenica abbiamo votato, non abbiamo potuto scegliere e la governabilità non c’è. Ieri  Mattarella se n’è uscito  con la richiesta di senso di responsabilità ai partiti. Ma lui non ha avuto, invece, responsabilità quando era ora di promulgare la legge? Non gli è venuto  qualche dubbio? Eppure le pulci nell’orecchio gli erano state messe, ad esempio dalla Lega, da Fratelli d’Italia e dalla sinistra radicale… Macchè: ha preferito avallare l’accordo di chi (Renzi, Berlusconi, Di Maio…) poi d’accordo non è capace a mettersi. Non so quali saranno le conseguenze; rabbrividisco, però, di fronte all’ipotesi di nuove elezioni (con stesso sistema elettorale) e allo stallo che si profila. Del quale non ha affatto bisogno l’Italia, un Paese che chiama “inciucio” quella che per  Germania è la  “grande coalizione”.

Voglia di una città accogliente

In questi giorni, sto contattando molta gente di Alessandria chiedendo di “scrivere insieme” il programma elettorale da sottoporre ai candidati a sindaco. E’ un’iniziativa del giornale Il Piccolo e di Radio Gold. Io reputo la cosa piuttosto interessante. Abbiamo cercato di evitare le solite polemiche e le trite lamentele su buche e spazzatura, impegnandoci a ragionare “oltre”. In molti casi, ho trovato gente matura e preparata, che guarda al di là del proprio orticello, ragionando in prospettiva. In generale, c’è voglia di una città accogliente, in tutte le sue sfaccettature. Non solo ospitale, ma in grado di garantire una migliore qualità della vita, grazie a spazi vivibili, cura del verde, centro liberato dalle auto, sostenibilità e aiuto ai disabili. Una città in cui gli anziani possano sentirsi al sicuro e i giovani trovino occasioni di svago e aggregazione. Una città come molte  del Nord Europa, per capirci, dove i trasporti funzionano e le biciclette sono una piacevole abitudine. Io non penso sia un’utopia. Credo che, senza dimenticare lavoro e sicurezza,  far stare bene le persone sia il compito di chi ci amministra.  E il bene dev’essere collettivo, non solo dei pochi… eletti.