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“Salotto”, mi sono divertito

E’ chiaro che sono di parte, ma la puntata del “Salotto del mandrogno” di ieri sera l’ho trovata particolarmente simpatica. Al Rangone è un mattatore e si sa; il dialetto ha sempre fascino; Ferruccio Reposi è un barzellettiere affidabile; ed Elisa  Chiara, cooperante in Burkina Faso, e Paolo Piacenza e Damaso Damasio, reduci da una “vacanza” a meno 60 sotto zero, in Siberia, sono protagonisti di storie di grande interesse. E poi Ugo Boccassi e Gianni Pasino e Franco Rangone, e un sublime Domenico Solio, chiamato all’ultimo a rimpiazzare Gianni Naclerio (a cui auguriamo pronta guarigione..). C’era anche Fabrizio Pozzi di grigionline.com, e una parentesi è stata dedicata alla premiazione dello “Sportivo provinciale”, il referendum del “Piccolo” (ospiti la giornalista Mimma Caligaris e i tre vincitori: il pilota Alessandro Pier Guidi, la ginnasta Arianna Rocca e l’allenatore Adriano Gadoni, in rappresentanza del  pugile Luciano Randazzo). Credo che il pubblico della Familiare si sia divertito. Spero che le stesse sensazioni positive possano averle anche gli ascoltatori di Radio Gold che si sintonizzeranno sugli 88,8 e 89.1 lunedì alle 21 (e, come sempre, grazie a Tony  Frisina per le foto).

Dal freddo e dal caldo

Paolo Piacenza e Damaso Damasio sono reduci da   un’esperienza straordinaria: hanno vissuto alcuni giorni a meno 60 sotto zero, in Russia, nel posto abitato più freddo della Terra. Elisa Chiara è un’alessandrina che ormai da tempo vive in Africa, cooperante in Burkina Faso, dove d’estate la calura si fa sentire eccome. Sono tre degli ospiti del “Salotto del mandrogno” di mercoledì 17, alle ore 21.30,  al circolo La Familiare di viale Massobrio, Alessandria. Si racconteranno in un talk show che ospiterà anche Al Rangone, che renderà omaggio al vernacolo nella Giornata nazionale del dialetto e che premierà gli “sportivi provinciali” eletti tramite un referendum che “Il Piccolo” propone da vent’anni. Ha vinto il pilota automobilistico Alessandro Pier Guidi, davanti alla ginnasta Arianna Rocca e al pugile Luciano Randazzo. Vi aspetto per una serata spumeggiante, col nostro cast fisso, la partecipazione di Fabrizio Pozzi di www.grigionline.com e di Ferruccio Reposi, attore e barzellettiere.

Due sabati, due spettacoli

Domani, sabato 13 gennaio, torna Fubine Ridens, la rassegna di teatro brillante al Teatro dei Batù di Fubine. Siamo lieti di ospitare (ore 21.15, ingresso 7 euro) la compagnia Brofferio di Asti, che presenterà un successo di Amendola e Corbucci, tradotto da Barbero, intitolato “Edcò j’angej a beivo Barbera” (“Anche gli angeli bevono Barbera”). Come spesso accaduto, la nostra rassegna dà spazio al dialetto: lo facciamo non a caso a gennaio, nell’imminenza della Giornata del dialetto, prevista per mercoledì 17. Sabato 20, invece, saremo noi della Compagnia Teatrale Fubinese i diretti protagonisti: al San Francesco di Alessandria, infatti, proporremo la commedia “I canonici”, con ricavato devoluto all’associazione Sie impegnata in progetti a favore di donne che vivono situazioni di disagio.

In cantiere

Sono reduce dalla prima, vera prova sul palcoscenico di “Si siamo aggiustati tutti bene”, la nuova commedia della Compagnia Teatrale Fubinese. Come sempre, quando si comincia un lavoro, ci si porta appresso un numero imprecisato di dubbi, con annessi interrogativi. La certezza è che vogliamo arrivare a primavera pronti per proporvi uno spettacolo divertente e “di contenuti”, perché ce ne sono a sufficienza in questa storia ambientata nel 1927, allorché gli abitanti di Coniolo si ribellarono contro chi continuava a estrarre marna da cemento nel sottosuolo, mettendo a repentaglio le abitazioni. Come accaduto per “I canonici”, mi sono ispirato a una vicenda realmente accaduta per farne spettacolo, con un’inevitabile dose di finzione. C’è molto da fare,  sul palco e dietro le quinte. Ma ormai siamo abituati. E mica ci scoraggiamo.

L’età giusta (e grazie a tutti)

Ho ricevuto telefonate, sms, messaggi su WhatsApp. Ho avuto un’invasione sulla bacheca di Facebook. Tutto perché ho compiuto gli anni. A molti, moltissimi ho risposto personalmente, ma so bene di non essere riuscito a farlo con tutti. Ci proverò nelle prossime ore, senza  assicurare il risultato. Vorrei abbracciare idealmente, attraverso  poche righe, tutti quelli che mi hanno pensato anche solo per un istante, amici vecchi e nuovi, chi mi conosce per il lavoro, chi per il teatro, chi per il calcio, chi per chissà cosa. A tutti vorrei dire che non mi piace mica tanto compiere gli anni; non mi piaceva da bambino quando volevo crescere, figuratevi ora che non vorrei invecchiare. Sono 48, troppi per certe cose, troppo pochi per altre. Mi piace pensare, allora, che sia proprio l’età giusta.

Teatro, stasera si riparte

Conclusa a Vignale il 29 dicembre, la nostra attività teatrale riparte stasera (venerdì 5) da Viarigi. Torniamo in provincia di Asti per proporre “Va là che vai bene”,  spettacolo che il 17 dicembre, causa influenze varie, venne proposto in versione… modificata. Stavolta, programma completo, con Maurizio Ferrari, Massimo Faletti e il sottoscritto: musica, cabaret, amenità, per un’ora e mezza che ci auguriamo divertente. Appuntamento alle 21.15 al circolo del paese. La rassegna Fubine Ridens, invece, riprenderà sabato 13 gennaio con la compagnia Brofferio di Asti (ore 21.15, teatro dei Batù di Fubine), mentre “I canonici”, ovvero la commedia della Compagnia teatrale fubinese”,  danno appuntamento a sabato 20 alle 21.15 al teatro San Francesco di Alessandria, in via San Francesco d’Assisi. E’ stata invece posticipata a data da destinarsi la replica presta per il 21 gennaio a Coniolo.

Piccolo principe, riti e corsa

— Sarebbe meglio tornare sempre alla stessa ora — disse la volpe. Per esempio, se tu vieni sempre alle quattro del pomeriggio, alle tre io già comincerò ad essere felice. Più si avvicinerà il momento, più mi sentirò felice. Alle quattro comincerò ad agitarmi e sarò in apprensione; scoprirò allora qual è il prezzo della felicità! Ma se tu vieni quando ti pare, non saprò mai quando preparare il mio cuore… c’è bisogno di riti.

— Che cos’è un rito? — disse il piccolo principe.

— È una cosa purtroppo dimenticata — rispose la volpe. È ciò che fa di un giorno un giorno differente dagli altri, una certa ora, un’ora differente dalle altre ore.

… Buon 2018 col “Piccolo principe”. Su suggerimento di Gianluca, cito un passo del celebre capolavoro letterario perché stamani, con Gianluca stesso e con Gianni, ho ripetuto il rito della corsa di Capodanno. Ore 9, argini di Alessandria; 2 gradi, umidità a volontà, quasi nessuno sul tracciato canonico che tanto piace ai podisti. Abbiamo, dunque, rinverdito una tradizione ormai ultradecennale. La consideriamo di buon auspicio. Mescola sport (ma con lentezza…), natura, silenzi, sfida, voglia di combattere la pigrizia, un po’ di follia. Poi, chi vuole cercare metafore della vita è libero di farlo. Per ora, io, i miei due compagni, con il supporto della volpe e del piccolo principe, ci limitiamo ad augurarvi  buon anno.

 

Il bisogno di catalogare (e auguri)

Come d’abitudine, a fine anno siamo bombardati di graduatorie. I 5 film, le 10 canzoni, le 10o foto, i 20 video, i 10 sportivi, le 150  parole, i 10  protagonisti… E poi, tra gli eventi più significativi, ecco spiccare i morti illustri. Quando dicembre se ne va, ogni mass media ci propone un riassunto. E io, sostanzialmente, credo che sia un’operazione necessaria, non solo  per capire cosa ci lasciamo alle spalle (illudendoci di entrare in un anno migliore), ma soprattutto perché abbiamo bisogno di “fissare”, di punti di riferimento, di rinfrescare una memoria che è sempre messa a dura prova da un’infinità di informazioni (fake news comprese), bersagliata di nozioni, intasata da parole e immagini. Arrivare a fine anno  e catalogare diventa, dunque, una sorta di aiuto, un’occasione per farci riflettere, ripensare, ripassare. E farci sapere qualcosa che c’era sfuggito, che avevamo dimenticato o che pensavamo fosse accaduto chissà quanto tempo prima. Ben vengano, allora, i riassunti, pur sapendo che la realtà è di una complessità infinita e che, con l’anno nuovo, si riprenderà l’invasione barbarica del “di tutto e di più”. Ecco, vorrei augurare a  voi (anzi, a noi)  un 2018 in cui prevalga  la capacità di scegliere. Non è mica poco, sapete…

 

Venerdì commedia a Vignale

Com’è ormai tradizione, il nostro anno teatrale si conclude a Vignale Monferrato. Venerdì 29 dicembre, alle ore 21.15, nell’Aula Cavour di piazza del Popolo,  la Compagnia Teatrale Fubinese proporrà la commedia “I canonici”, un lavoro che, da aprile, ci sta dando grosse soddisfazioni. Con me in scena ci saranno Maurizio Ferrari, Paolo Tafuri, Franco Mordiglia, Giuseppe Balestrero, Gian Pietro Brusasco, Massimo Bosia, Franca Reposio, Marina Roncati, Claudia Capra e Angelo Balestrero. A invitarci è l’Avis che, al termine, saluterà gli intervenuti offrendo un brindisi. E che sia davvero di buon auspicio per un sereno 2018.

Babbo Natale e la stufa a pellet

Buon Natale a chi è solo e si rassegna, a chi pensa che la solitudine sia meglio, a chi spera, a chi crede di avere perso le speranze. Ai bimbi  che vogliono crescere, agli adulti che non vogliono invecchiare, ai vecchi che vorrebbero tornare bambini. A chi pensa che Natale non abbia senso, a chi trova un senso in ogni piccolo gesto. A chi vede solo salite, a chi sa che una montagna, per tanto alta che sia, prima o poi finisce. Buon Natale a chi ama, non importa come, a chi è amato, non importa quanto. A chi vede la luce senza essere un Blues Brothers, a chi il fiammifero lo usa per illuminare. Buon Natale a chi ha una valigia e a chi si sposta senza bagaglio. Buon Natale a chi crede che 2017 anni fa…, e a chi si meraviglia davanti a un Babbo Natale. Buon Natale a chi continua a raccontare che scende dal camino, anche se in casa ha la stufa a pellet.