Tutto sulla Compagnia

Il comunicato stampa sull’attività della Compagnia Teatrale Fubinese, con programma e resoconto.

E’ un momento particolarmente intenso per la Compagnia Teatrale Fubinese di Fubine Monferrato (Al) che, nel 2021, festeggia 40 anni di attività.

Sabato 11 settembre, gli attori torneranno protagonisti con “Quarant’anni in un’ora”, spettacolo in programma alle ore 17.30 al giardino pensile di Palazzo Bricherasio (via Pavaranza, Fubine), nell’ambito della rassegna “Golosaria”.

Venerdì 17 settembre, invece, l’impegno sarà con la commedia “Agosto col maglione”, presentata alle ore 21.15 a San Michele (sala polifunzionale, via Remotti); la sera del 18, invece, la medesima pièce verrà proposta a Quargnento (parco Gamboa).

Domenica 19 settembre, inoltre, alle ore 15.30, ecco “L’infernòt di Dante”, con letture semiserie in alcuni degli infernòt che caratterizzano il centro storico di Fubine.

Infine, la mattina del 23 settembre, al campo sportivo di Fubine, la Compagnia Teatrale Fubinese parteciperà al grande evento promosso dall’Amag, con i coinvolgimento di circa 400 bambini.

Cosa è stato fatto…

Tra le più recenti iniziative che hanno visto la Compagnia protagonista meritano almeno una segnalazione lo spettacolo di musica e cabaret “Facciamo finta che”, portato in scena a Fubine sabato 4 settembre in occasione della Festa dell’Abbraccio, e “Quarant’anni in due ore”, rappresentato la sera dopo, sempre a Fubine.

Quest’ultimo evento è stato suddiviso in quattro parti (una per decennio) ed è stato l’occasione per rivedere sul palco attori che ormai da tempo non fanno parte del sodalizio, oltre a brillanti nuove leve. Si è trattato del terzo evento del “quarantennale”, preceduto dallo spettacolo alla panchina giganti (con mostra fotografica, tuttora visibile lungo lo spalto) e dalla commedia “Agosto col maglione”, la produzione 2021 della Compagnia.

La Compagnia Teatrale Fubinese, quest’anno, ha rinnovato il direttivo. Dopo lunga militanza, Massimo Bosia lascia la carica di presidente, rimpiazzato da Franco Mordiglia.

Massimo Brusasco

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