Categoria: News

Non resta che ringraziare

Si chiude una giornata che per me è stata importante. Non è che tutti i giorni si presenta un nuovo libro, d’altronde. Oggi l’ho fatto, alla libreria Mondadori. E’ stato bello,  con la collaborazione di Ettore Grassano e Dado Bargioni,  compagni nel viaggio odierno. Sono i primi che devo ringraziare, oltre a Davide Indalezio delle Edizioni della goccia, che ha scommesso sulla mia opera, e alla Mondadori che mi ha ospitato. Un grazie poi a Barbara Ricaldone per il disegno di copertina, a Cecilia Ammazzalorso per la foto della quarta di copertina,  a tutti quelli che, a vario titolo, hanno contribuito alla stesura, con spunti e suggerimenti sempre preziosi. Grazie poi a chi mi ha aiutato (e lo farà ancora) a promuovere il romanzo, a chi lo vorrà leggere e a tutti quelli che mi hanno dedicato un po’ di tempo, oggi. Lo hanno fanno fatto  perché incuriositi da “Il raduno dei Gramigna” (è il titolo dell’opera!) o molto più probabilmente per amicizia, valore decisamente prezioso. Trattasi ora, con queste 194 pagine, di non deludere nessuno.

La ventesima dei Canonici

La precisa Lidia, che tiene conti e ricorda quel che ad altri sfugge, assicura che quella di venerdì 18 maggio alle ore 21.15 a Carentino sarà la ventesima replica della commedia “I canonici”. Non è certo un numero da far sobbalzare, ma per una compagnia come la nostra, assolutamente dilettantistica e animata solo dal volontariato e dallo spirito di servizio, il dato è comunque significativo. E per il raggiungimento del traguardo non posso non ringraziare tutti quelli che contribuiscono al successo dello spettacolo, sia sul palco che dietro le quinte, oltre che ovviamente al pubblico, che ci segue sempre con passione. E che, mi auguro, faccia così anche a Carentino, paese che ci ha ospitato in altre occasioni e che ha il merito, da qualche anno, di impegnarsi per difendere e sostenere il dialetto. “I canonici” non è una commedia in vernacolo, ma il testo ci dà certamente modo di sbizzarrirci anche nella parlata locale. Vi aspettiamo, dunque, nella tensostruttura della Pro loco, associazione che ringraziamo non solo perché ci invita ma anche per quello che fa per tenere vivo un piccolo paese. Per informazioni sulla commedia, potete consultare questo sito.

Succedono cose (da mettere in agenda)

Succedono, anzi succederanno, cose. E ho il piacere di riferirvele, sperando che siano sufficientemente interessanti da indurvi ad appuntarvele in  agenda. Venerdì 18, ad esempio, agli amanti del teatro popolare suggerisco la nostra commedia “I canonici” che, alle 21.15, la Compagnia Teatrale Fubinese proporrà a Carentino, paese che ormai da tempo si è dedicato alla promozione della cultura popolare, con particolare attenzione al dialetto. Adatteremo il testo all’occasione, per quanto possibile. L’ingresso è gratuito. Sabato 19, alle 17.30, vi aspetto invece alla Mondadori, libreria alessandrina all’angolo tra via Trotti e via Bergamo: presenterà (per la prima volta) il mio ultimo libro “Il raduno dei Gramigna”, fresco di uscita. Con me, il giornalista Ettore Grassano e il cantautore Dado Bargioni. Giovedì 24, infine, tornerà “Il salotto del mandrogno” al circolo La Familiare. Il cast è quasi pronto, presto l’annuncio. Voi… state in campana.

 

Partiamo dalla copertina

Tra pochi giorni uscirà il mio nuovo romanzo “Il raduno dei Gramigna”, in lieve ritardo rispetto all’annunciato (era previsto per il Salone del libro di Torino). Qualcosa vi ho già detto, qualcos’altro lo trovate scritto su questo sito alla sezione Libri. Ora vi racconto, semplicemente, la copertina che ho affidato a Barbara Ricaldone, sapendo che non mi sarei sbagliato. E infatti Barbara ha realizzato un disegno splendido: le dissi che avrei voluto un clima di festa e gente di ogni età. Ha prodotto (con varie tecniche pittoriche) un’opera da applausi che mi auguro la stampa non penalizzi troppo. A lei va il primo dei molti grazie, perché  ho avuto l’aiuto di parecchie persone.

Alessandria, l’Egitto e gli extraterrestri

Sul “Piccolo” in edicola tra poche ore, racconterò di Ferdinando Caputi. Ho avuto il piacere di conoscerlo nel corso dell’ultima puntata del “Salotto del mandrogno”. E’ un personaggio straordinario che si occupa di archeologia. Ha condotto campagne di scavi in Egitto, in particolare nella zona delle piramidi di Giza e della Sfinge, di cui è  riuscito, col suo team, a smentire alcune presunte certezze rispetto al periodo in cui sono state erette. Lui le fa risalire a 12.500 anni fa. Lo ha raccontato al “Salotto”, lo ripete nell’intervista di domani, quanto mai d’attualità dopo che l’Università di Torino ha fatto chiarezza sulla presunta stanza segreta  (che non esiste) nella tomba di  Tutankhamon. Caputi dice anche altro. E cioè che gli antichi Egizi, dediti prevalentemente alla pastorizia, non avrebbero potuto essere in grado di scrivere, peraltro coi complicati geroglifici, ed erigere le piramidi orientate così come sono, cioè seguendo precise norme legate all’astronomia. E allora l’archeologo non escluse che i paleoegizi siano venuti a  contatto con presenze extraterrestri.  Il che renderebbe ancor più affascinante la storia, già di per sé carica di misteri.

“Il raduno dei Gramigna”

Maggio 2018: al Salone del libro di Torino debutta “Il raduno dei Gramigna”, il mio nuovo romanzo, scritto per le Edizioni della Goccia. Prezzo di copertina: 12 euro. Ci sarà anche in versione ebook. Presentazione ufficiale: sabato 19 maggio, alle 17.30, alla libreria Mondadori di Alessandria (via Trotti, angolo via Bergamo).

DI COSA SI RACCONTA
A dispetto del cognome, i Gramigna sono persone animate da buoni sentimenti e dedite ad azioni virtuose. Sparse nel mondo, si ritrovano quando Cosimo organizza un raduno con tutti quelli che si chiamano come lui. L’incontro è la migliore occasione offerta a esponenti di una piccola cosca mafiosa per vendicare lo sgarbo ricevuto da un Gramigna, volontario in un centro di accoglienza per immigrati. In un tourbillon di personaggi strampalati, situazioni paradossali, identikit approssimativi, amori precari e pistole fumanti, sarà decisivo il cane Mazinga.

La copertina de “Il raduno dei Gramigna”

IL LIBRO COMINCIA IN QUESTO MODO
Il telefono squillò, ma la vecchia che se ne stava in poltrona restò indifferente. “Signora, risponda”, urlò Michele dalla cucina. Il telefono squillò ancora, a intervalli regolari. Michele ripeté l’invito, alzando la voce: “Risponda, che io devo mescolare il suo semolino, altrimenti s’attacca al fondo della pentola”.
All’ennesimo trillo, s’arrese. Mollò il cucchiaio, abbassò la fiamma e sbuffò, prima di presentarsi al cospetto della signora con un’aria severa ma non troppo. La vide intenta a giocherellare con l’apparecchio acustico. “Ma no! Non è una pallina”. Con la pazienza che all’anziana era nota, le sistemò il dispositivo, ricevendo un sorriso inebetito e una domanda: “Ma non sente che sta suonando il telefono?”.
Michele trattenne lo sbuffo e afferrò la cornetta. “Pronto”. “Buongiorno, scusi il disturbo – mormorò una voce garbata – Mi hanno dato questo numero dicendomi che, verso mezzodì, avrei trovato il signor Gramigna”. “Sì, sono io: Gramigna”. “Piacere, Gramigna anch’io”.

Teatro, ci vediamo a Coniolo

Noi che abbiamo dedicato uno spettacolo al paese di Coniolo andiamo domani a recitare a Coniolo ma… con un’altra commedia. Mettiamola così: proponiamo “I canonici” proprio per lanciare al meglio “Si siamo aggiustati tutti bene”, la produzione 2018 in cui si parla dei cavatori coniolesi. Domani, domenica 6 maggio, alle ore 17, dunque, la Compagnia Teatrale Fubinese presenterà “I canonici”, storia ambientata nel 1748 a Lu, con protagonisti i canonici che poi vennero raffigurati in un quadro dal celebre pittore Pier Francesco Guala. Vi aspettiamo al teatro dell’oratorio, che proprio domani sarà inaugurato. Esserci, per noi sarà un ulteriore motivo d’orgoglio.

Tre maggio

Il 3 maggio lo associo a  don Franco Cipriano (e mi perdoneranno gli amici che, oggi, compiono gli anni, e non me ne vorrà la città di Alessandria che festeggia l’850esimo). Don Franco era il parroco di Fubine; morì, all’improvviso, mentre discuteva di un progetto riguardante la chiesa del Carmine. Grazie all’impegno di molti, la  Compagnia Teatrale Fubinese riuscì a completare l’opera. E ora quell’edificio sacro, caro a molti, ha un  sagrato accogliente, in memoria di don Franco “amico e missionario senza confini”, come si può leggere sulla targa (vado a memoria, mi perdonerete). Don Franco è stato troppo poco a Fubine, ma ha inciso come se fosse stato parroco per vent’anni. Senza di lui, probabilmente, l’associazione L’Abbraccio, ormai nota anche oltre i confini, sarebbe un’altra cosa. Chissà. Don Franco ci ha insegnato un valore fondamentale  come la solidarietà. Lo ringrazieremo in eterno, per questo. Per qualche anno, il 3 maggio l’abbiamo ricordato… a modo nostro. Io continuo a farlo (anche con questo semplice post), nella certezza di interpretare i desiderata di molti fubinesi e dei parrocchiani di Morano, paese in cui ha operato prima di venire da noi.  A don Franco dedicai anche un libro. Avrebbe meritato un’enciclopedia.

Maggio, il mese del libro (anche mio)

Sarò breve. A metà mese uscirà il mio nuovo libro, che si intitola “Il raduno dei Gramigna”. E’ un romanzo, spero divertente, che ha per protagonisti i “Gramigna di tutto il mondo” che si radunano in un immaginario (?) paese del Monferrato. Dove, ovviamente, succedono cose. Avrò modo di parlarvi diffusamente dell’opera, di raccontarvi i dettagli, di invitarvi alle presentazioni… Per ora mi limito a ringraziare Davide Indalezio delle Edizioni della goccia per avere creduto in me, lo scrittore Angelo Marenzana che me lo ha fatto conoscere, e tutti quelli che, a vario titolo, mi hanno aiutato, e lo faranno ancora. Il romanzo uscirà in contemporanea col Salone di Torino (10-14 maggio) dove le Edizioni della goccia saranno presenti.

 

Illustri illustratori

L’illustratore Riccardo Guasco, ospite dell’ultima puntata del Salotto del mandrogno (replica lunedì 30 alle ore 22 su Radio Gold 88.8 fm), sarà artefice di una mostra che verrà inaugurata il 3 maggio a Palazzo Monferrato (Alessandria), nel museo della bicicletta. Da ammirare splendidi disegni dedicati, in particolare, al ciclismo. Sono certo che avrà (almeno) il medesimo successo di un’altra mostra, aperta ancora per qualche giorno, e intitolata #saveborsalino: è una collezione di 160 disegni di altrettanti illustratori che hanno messo la loro arte a disposizione di   una nobile causa: sensibilizzare sul marchio Borsalino che vive un momento di difficoltà. La mostra (per la quale  ha meriti la mia collega Valentina Frezzato) ci dice alcune cose: 1) l’hanno visitata finora circa 2.000 persone, un numero significativo; 2) con un buon battage pubblicitario si può portare gente “da fuori” ad apprezzare qualcosa di Alessandria; 3) l’arte contribuisce a dare lustro a un marchio, che magari qualcuno ignorava fosse alessandrino; 4) l’evento ha portato a conoscere le collezioni permanenti di Palazzo Cuttica; 5) il costo di tutto ciò è stato irrisorio. Riccardo Guasco c’entra anche qui: è stato lui a gettare il primo seme, e i suoi colleghi hanno contribuito a far crescere la pianta. Sono sempre più convinto di aver fatto bene a portarlo al Salotto, per farlo conoscere, un po’ di più, agli alessandrini.