Autore: Massimo Brusasco

Rosignano, arriviamo

Ci vorrebbero persone come Angela Tudisco. E’ un medico in pensione, specialità ginecologia. Non ho chiaramente avuto a che fare con lei per ragioni sanitarie… bensì per il teatro. E’ un’appassionata. E sta in un paese, Rosignano, che ha uno spazio adeguato che si chiama Ideal. Oggi, domenica 10 marzo , alle 16, sarò lì con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti per presentare un estratto del nostro spettacolo, inserito nel cartellone di “Monferrato Ridens” che, sempre oggi,  includerà anche la performance di Fabio Fazi del Teatro della Nebbia.  Sono ormai settimane che Angela si sta dando da fare per preparare questo evento, che coinvolgerà anche i giovani. Sarà divertente, immagino: i presupposti non mancano. E io vi aspetto, per un paio d’ore piacevoli.

Vediamoci a Coniolo

Se non volete farlo per me, fatelo per il mio libro. Altrimenti, fatelo per il copioso  aperitivo annunciato dal   sindaco Enzo Amich. Vi aspetto a Coniolo, dunque, per un sabato che spero piacevole. Alle 18, in Comune, avrò l’onore di presentare “Il raduno dei Gramigna”, libro uscito nel 2018 e che ho avuto modo di raccontare in più occasioni. Sono lieto di farlo anche a Coniolo (oggi, 10 marzo) per il legame che ormai ho con questo paese, grazie alla commedia “Si siamo aggiustati tutti bene” che ho scritto ambientandola proprio a Coniolo e alle sue cave di marna. L’aperitivo finale farà da suggello all’appuntamento, al quale mi auguro vogliate partecipare numerosi.

Sabato e domenica

Mi permetto due segnalazioni per il fine settimana. Sabato, alle ore 18, sarò a Coniolo (Al) per presentare il mio libro “Il raduno dei Gramigna”: grazie al sindaco Enzo Amich per l’invito e a tutti quelli che vorranno partecipare, “attirati” anche dall’aperitivo in coda. Domenica alle 16, invece, con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti, parteciperò  a “Monferrato ridens”, curioso spettacolo organizzato al teatro comunale di Rosignano (Al). Parteciperà anche Fabio Fazi del Teatro della Nebbia. E’ un’idea di Angela Tudisco per consentire ai rosignanesi di trascorre un paio d’ore in allegria.

Continuavano a chiamarla Busiunà

Sì, si chiama “busiunà”, con due “u”. Lo so che è comunemente nota come “businà”, ma che ci volete fare? A Fubine funziona così, per lo stesso motivo per i quali gli “infernòt” sono chiamati, almeno da alcuni tra i più anziani, “linfernòt”. Il bello del dialetto sta proprio nella varietà. Oltre che nella “licenziosità”. Col vernacolo si creano  immagini  che, in lingua, sarebbero insulti. Ci sono esperti che vi possono rendere edotti sulla faccenda. Io mi limito a ricordare che, stasera, come ogni Martedì grasso, a Fubine si legge la “busiunà”, rito pagano con il quale ci si beffa, in rima baciata, dei personaggi più in vista. Ci si trova alle 21 in piazza Garibaldi, per il falò, la lettura, la distribuzione di dolci e vino.  E che sia un buon Carnevale.

Rosetta, Roberto e I Pochi

L’affidabile Tony Frisina mi ha recuperato una foto scattata a marzo 2014, al circolo Casetta, dove andava in scena il “Salotto del mandrogno”. Per parlare di teatro ho chiamato, tra gli altri, Rosetta Pasino, fondatrice dei Pochi, una compagnia che ha fatto la storia teatrale  alessandrina  e che, pur senza i fasti dei tempi di Ennio Dollfus, continua a distinguersi, grazie a Francesco Parise e ad altri docenti cresciuti all’ombra del “maestro”. Rosetta è mancata pochi giorni fa: era prossima a compiere 96 anni. Poche ore dopo, se n’è andato Roberto Pierallini, altro nome celeberrimo per chi mastica teatro da queste parti. Aveva 80 anni. Il destino ha voluto che due protagonisti ci lasciassero a brevissima distanza l’uno dall’altra. A chi ha frequentato I Pochi e, dopo, le compagnie fondate e dirette da Pierallini, Rosetta e Roberto hanno lasciato ottimi ricordi. “Il Piccolo”, martedì, dedicherà due pagine a quelle fantastiche stagioni teatrali quando, peraltro, il Teatro Comunale  era un significativo polo culturale.

ReferenDon

La notizia era simpatica e sono contento d’averla pubblicata sul “Piccolo” di martedì. Raccontavo che, durante la messa domenicale, il prete di Cuccaro ha detto di non avere pregato abbastanza per scongiurare la fusione tra il suo paese  e Lu, spiegando che il sindaco cuccarese avrebbe dovuto tenere conto del volere della (sua) popolazione che, a novembre, tramite referendum, alla fusione aveva detto no. Poi però il consiglio comunale di Cuccaro, così come quello luese, hanno deliberato per la fusione, e fusione è. Insomma, un prete che se la prende col sindaco fa tornare ai tempi di Don Camillo e Peppone. E, infatti, l’accostamento non è stato proposto solo da me ma anche da chi ha scritto dopo. Sì, perché ieri la notizia è poi rimbalzata sui siti e pure su giornali nazionali: significa che la cosa meritava di essere raccontata. Colgo l’occasione per fugare dubbi a chi, tra Cuccaro e dintorni, ne avesse: non ho fatto il tifo né per il sì né per il no alla fusione. Ho solo più volte raccontato le vicende di due sindaci che difendevano una teoria (poi diventata pratica, perché la fusione c’è stata), le perplessità dei consiglieri di minoranza (sia a Cuccaro che a Lu), le incertezze della Regione  e le iniziative, anche dispendiose, del Comitato del no di Cuccaro che ha tentato di difendere autonomia e campanile. Non è che un giornalista non abbia opinioni: semplicemente, il suo interesse è raccontare, cercando di farlo nel modo più corretto possibile, senza la pretesa di piacere a tutti, fusi o no.

Compagnia Teatrale, i progetti

Anzitutto, grazie al pubblico che ieri sera a Quarto d’Asti ha voluto assistere allo spettacolo che ho avuto il piacere di presentare con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti (e grazie a Michele per l’organizzazione). Torneremo in scena, in versione trio, il 10 marzo (ore 16) al Teatro Ideal di Rosignano Monferrato. Intanto, la Compagnia Teatrale Fubinese sta lavorando per i progetti futuri, a cominciare dalla preparazione della commedia “La pausa caffè” che debutterà a Rivarone il 12 aprile (il 13 e il 14, poi, performance a Fubine). Ma che avrà un’illustre presentazione il 6 aprile al Teatro Sociale di Valenza, in occasione della serata benefica “Teatro per gioco”. E, come annunciato, stiamo preparando uno spettacolo per l’estate, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita del conte Cacherano di Bricherasio. Ma prima, e cioè domenica 24 marzo, torneremo in scena a San Michele (ore 21) con la commedia “Si siamo aggiustati tutti bene”.

Dopo il libro, vi aspetto a teatro

Ringrazio tutti quelli che sono venuti a Oviglio per la presentazione del mio libro “Il raduno dei Gramigna”. In particolare, un ringraziamento al sindaco Antonio Armano e all’editore Davide Indalezio, che hanno sostenuto l’evento. Il libro è sempre disponibile contattando il 338 1423649, oppure consultando il sito www.edizionidellagoccia.it. E stasera, sabato, vi aspetto a teatro: con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti sarò a Quarto d’Asti per lo spettacolo di cabaret e musica “Va là che vai bene”. Si comincia alle 21.15.

Stasera il libro, domani il cabaret

Vi segnalo  due appuntamenti a cui tengo molto. Stasera, venerdì, alle ore 21, nella sala del  consiglio comunale di Oviglio, sarò lieto di presentare il mio libro “Il raduno dei Gramigna” (Edizioni della Goccia). Ringrazio il sindaco Antonio Armano per l’invito e mi auguro siate in molti a partecipare, così come spero nel “pubblico delle grandi occasioni” per sabato sera a Quarto d’Asti, dove con Maurizio Ferrari e Massimo Faletti proporrò lo spettacolo di musica e cabaret “Va là che vai bene”: gag, parodie, un po’ di dialetto e un po’ di italiano per divertirci insieme per un paio d’ore. Alle 21.15 si comincia. Vi aspettiamo.

Due di Quinta, anzi tre

Sabato sera, nell’ambito della rassegna “Fubine Ridens”, hanno esordito i Due di Quinta. Sono Enrico Bossotto e Gaetano Di Natale, che ho avuto il piacere di conoscere con la compagnia teatrale Fuori di Quinta di Asti. Tempo fa, cercava un autore per “mettere su” un duo cabarettistico. Un amico comune, Gabriele, ha fatto il mio nome. Ed è iniziata una collaborazione sfociata in questo spettacolo, per ora senza nome, che sabato scorso ha debuttato, supportato da gag degli ormai collaudati Valter Ego. Ho indagato, in questi giorni, chiedendo opinioni agli spettatori e ho trovato riscontri positivi. Lo show è piaciuto, l’esperimento ha funzionato. Significa che non ci fermeremo: miglioreremo, certo, perfezioneremo molte cose, limeremo e amplieremo. Per ora, a Enrico e Gaetano devo un “grazie” per la fiducia e, soprattutto, per l’entusiasmo col quale hanno affrontato la sfida. Che non sarà l’ultima.