Mese: Giugno 2018

Il Salotto al giardino botanico

Sono lieto di annunciarvi che il 12 giugno alle ore 21.30 l’ultima puntata stagionale del “Salotto del mandrogno” sarà al giardino botanico di via Monteverde, un’occasione davvero speciale per fare conoscere agli alessandrini e non solo un luogo straordinario che Angelo Ranzenigo e il suo staff stanno rilanciando alla grande. Saremo ben felici di portare tra fiori e piante il nostro cast fisso, gli amici della Familiare e, ci auguriamo, il pubblico delle grandi occasioni, perché questa “è” in effetti un’occasione speciale. Presto vi racconterò degli ospiti: sappiate solo che avremo un’arpista del conservatorio Vivaldi e che parleremo di natura, giardini, paesaggi,  del progetto “Quattro stagioni” promosso dall’Urp della Regione e di iniziative solidali. Il tutto col contorno di musica e divertimento. Segnatevi la data: è un martedì (e i Mondiali di calcio non saranno ancora iniziati…).

E adesso lanciamo “La Medusa”

Da qualche settimana, a “Il Massimo consentito”, la trasmissione di Radio Gold (venerdì alle 12.30 sugli 88.8 fm), cerchiamo di costruire la canzone dell’estate, “la risposta alessandrina ad Alvaro Soler”. Il testo è pronto, la musica quasi. Adesso si tratta di assemblare e di cantare. Lo faranno i QMC, ovvero Quelli del Massimo Consentito. Intanto, se vi va,  cominciate a familiarizzare con le parole. E non perdetevi la trasmissione, venerdì prossimo.

 

LA MEDUSA

Sì ti amo, io ti amo

te lo direi dall’Italia agli Usa

della barca il meglio che c’è in cambusa

sei per me la birra sfusa

il fiore che il mio naso annusa

una bocca giusta per la cornamusa

non lasciarmi con una scusa

mi ferisci come una medusa

Oh no, la medusa no, oh no

Sì, ti amo, io ti amo (ribadisco: io ti amo)

sei d’amare anche in montagna

sei il gioco in borsa con cui si guadagna

bella come il sole della Spagna

il premio sull’albero della cuccagna

la besciamella della mia lasagna

possibile che tu non mi capisci

e come una medusa mi ferisci

Oh no, la medusa no, oh no

Sì, si, ti amo, io ti amo (dovrebbe esserti ormai chiaro che ti amo, zuccona)

te lo urlerei da tutti i balconi

sei necessaria come la zip dei pantaloni

la maglietta fina per Baglioni

le sabbie sulle spiagge di Riccioni

per me sei Trony, non hai paragoni

te lo dico così papale papale

come una medusa non farmi male

Oh no, la medusa no, oh no

Sì ti amo, io ti amo (devo tatuarmelo sulla fronte per farti capire che ti amo?)

mi piaci come lo spaghetto al dente

il sole calante e il dì dopo nascente

il dentifricio che è al fluoro perdente

un regalo passato pur sempre un presente

te lo ripeto perché fui un ripetente

possibile che tu, te l’ho già detto prima

come una medusa… non mi vien più la rima

Oh no, la medusa no, oh no