Autore: Massimo Brusasco

Cosette su Sanremo

Non so chi vincerà il Festival, ma so che il Festival ha già vinto. Non ci cambia la vita, ma ci piace. Si confronta con i radical chic e li lascia all’angolo. Riempie i social e le discussioni. E’ canzone, moda, costumi (anche malcostume, a volte). Però è vincente, il Festival, al di là dei numeri che fanno gongolare la Rai. Si può dirne di ogni su Baglioni (facile l’ironia, guardandolo), ma non che non abbia apparecchiato una tavola ghiotta, con ricco menù, impreziosito da Hunziker & Favino, e con la garanzia Fiorello come antipasto (e succulento primo). E’ solo andata un po’ per le lunghe, ma anche ai pranzi nuziali succede (a proposito: si sarà poi sposata Nina Zilli?). Le canzoni, per essere giudicate al meglio, hanno bisogno di essere ascoltate più volte. Qualcosa di buono c’è, pur senza il traino che, nel 2017, venne garantito da Gabbani. Però c’è Lo Stato sociale, con nonna ballerina. Ci sta a pennello, lei: non alza neanche troppo la media d’età. Per il “de profundis”, infine, si può fare affidamento a Elio e Le storie tese, geniali anche quando mettono tristezza.

A cosa serve la scuola

Saputo che Confindustria Cuneo ha informato i genitori dei ragazzi di terza media che servono operai e che, dunque, la necessità di studiare non è poi così alta (scusate la banalizzazione: ho semplificato forse un po’ troppo, ma il concetto è più o meno questo), ho chiesto a Confindustria Alessandria di cosa hanno bisogno  le imprese della nostra provincia. E la risposta è stata “tecnici specializzati”, ovvero quelli che vengono sfornati da istituti superiori che, per fortuna, dalle nostre parti abbonano, e sono di qualità.  Mi sono un po’ rincuorato, non certo perché l’operaio non sia degno, anzi, ma perché si avverte, ancora e per fortuna, la necessità dell’istruzione. Per dire: un operaio istruito è sempre meglio di un operaio che non lo è; un tecnico ignorante è peggiore di uno che sa. Va da sé però che  è preferibile una persona senza diploma ma con un importante bagaglio culturale (libri,  viaggi, informazione, interessi vari…), piuttosto che un diplomato che pensa che il congiuntivo sia una malattia degli occhi. Fondamentalmente, la scuola deve preparare persone, non (solo) lavoratori, ricordando comunque che, in genere, le persone più sono preparate più hanno possibilità di togliersi soddisfazioni in ambito professionale. Post scriptum: giusto l’altro ieri, un importante orafo  mi raccontava della difficoltà di trovare manodopera ma anche impiegati che conoscano due lingue e abbiano voglia di viaggiare…

Cambio programma, c’è Federica

Cambio di programma per la rassegna Fubine Ridens. Domenica 11 febbraio, alle ore 21.15, al Teatro dei Batù di Fubine si esibirà la nota cabarettista-attrice Federica Sassaroli, che presenterà lo spettacolo “Lei non sa chi sono io”. Siamo molto lieti di ospitare Federica, la cui bravura è già stata apprezzata a Fubine: si tratta dunque di un gradito ritorno, con uno show pressoché inedito, che ci farà ridere e riflettere, divertire e commuovere. La Sassaroli sostituisce la compagnia “Semp i rusu” di Casale Popolo impossibilitata a partecipare alla rassegna. Vi aspettiamo l’11, per una serata speciale con Fubine Ridens che, stavolta, trasloca la domenica.

Canonici, frati e… Vescovo

Recitare al teatro San Francesco è stato per noi un grande onore. E’ uno degli spazi storici per chi fa spettacolo ad Alessandria (fino a pochi giorni fa, le repliche di Gelindo), ambizioso punto d’arrivo per una Compagnia come la nostra (anche se poi sappiamo bene che… ripartiremo). Ieri sera, dunque, la commedia “I canonici” è arrivata al teatro dei frati, per sostenere l’associazione Sie, Solidarietà internazionale emergenze, impegnata in questo caso in progetti locali destinati a donne in difficoltà. Credo che il pubblico si sia divertito e abbia trascorso un paio d’ore serenamente. Un grazie a Franco che si è impegnato per la realizzazione della serata, a tutto lo staff della Compagnia Teatrale Fubinese, agli amici del San Francesco, al pubblico, all’associazione Sie, rappresentata ieri dal vicepresidente Claudio Vescovo. I canonici dai frati con Vescovo… una benedizione, insomma.

Stasera al San Francesco

Sono lieto di annunciare che stasera, sabato 20 gennaio, la Compagnia Teatrale Fubinese si esibirà ad Alessandria, al teatro San Francesco, in via San Francesco d’Assisi. Alle ore 21.15 proporremo la nostra commedia “I canonici”, una pièce ormai collaudata che speriamo piaccia anche… nel capoluogo. Mi auguro che il pubblico intervenga numeroso per il fine benefico della serata; il ricavato, infatti, andrà all’associazione Sie (Solidarietà internazionale emergenze) che lo devolverà a favore di progetti dedicati a donne alessandrine in difficoltà. Vi aspettiamo, dunque, con la promessa di un’ora e mezza di divertimento.

 

“Salotto”, mi sono divertito

E’ chiaro che sono di parte, ma la puntata del “Salotto del mandrogno” di ieri sera l’ho trovata particolarmente simpatica. Al Rangone è un mattatore e si sa; il dialetto ha sempre fascino; Ferruccio Reposi è un barzellettiere affidabile; ed Elisa  Chiara, cooperante in Burkina Faso, e Paolo Piacenza e Damaso Damasio, reduci da una “vacanza” a meno 60 sotto zero, in Siberia, sono protagonisti di storie di grande interesse. E poi Ugo Boccassi e Gianni Pasino e Franco Rangone, e un sublime Domenico Solio, chiamato all’ultimo a rimpiazzare Gianni Naclerio (a cui auguriamo pronta guarigione..). C’era anche Fabrizio Pozzi di grigionline.com, e una parentesi è stata dedicata alla premiazione dello “Sportivo provinciale”, il referendum del “Piccolo” (ospiti la giornalista Mimma Caligaris e i tre vincitori: il pilota Alessandro Pier Guidi, la ginnasta Arianna Rocca e l’allenatore Adriano Gadoni, in rappresentanza del  pugile Luciano Randazzo). Credo che il pubblico della Familiare si sia divertito. Spero che le stesse sensazioni positive possano averle anche gli ascoltatori di Radio Gold che si sintonizzeranno sugli 88,8 e 89.1 lunedì alle 21 (e, come sempre, grazie a Tony  Frisina per le foto).

Dal freddo e dal caldo

Paolo Piacenza e Damaso Damasio sono reduci da   un’esperienza straordinaria: hanno vissuto alcuni giorni a meno 60 sotto zero, in Russia, nel posto abitato più freddo della Terra. Elisa Chiara è un’alessandrina che ormai da tempo vive in Africa, cooperante in Burkina Faso, dove d’estate la calura si fa sentire eccome. Sono tre degli ospiti del “Salotto del mandrogno” di mercoledì 17, alle ore 21.30,  al circolo La Familiare di viale Massobrio, Alessandria. Si racconteranno in un talk show che ospiterà anche Al Rangone, che renderà omaggio al vernacolo nella Giornata nazionale del dialetto e che premierà gli “sportivi provinciali” eletti tramite un referendum che “Il Piccolo” propone da vent’anni. Ha vinto il pilota automobilistico Alessandro Pier Guidi, davanti alla ginnasta Arianna Rocca e al pugile Luciano Randazzo. Vi aspetto per una serata spumeggiante, col nostro cast fisso, la partecipazione di Fabrizio Pozzi di www.grigionline.com e di Ferruccio Reposi, attore e barzellettiere.

Due sabati, due spettacoli

Domani, sabato 13 gennaio, torna Fubine Ridens, la rassegna di teatro brillante al Teatro dei Batù di Fubine. Siamo lieti di ospitare (ore 21.15, ingresso 7 euro) la compagnia Brofferio di Asti, che presenterà un successo di Amendola e Corbucci, tradotto da Barbero, intitolato “Edcò j’angej a beivo Barbera” (“Anche gli angeli bevono Barbera”). Come spesso accaduto, la nostra rassegna dà spazio al dialetto: lo facciamo non a caso a gennaio, nell’imminenza della Giornata del dialetto, prevista per mercoledì 17. Sabato 20, invece, saremo noi della Compagnia Teatrale Fubinese i diretti protagonisti: al San Francesco di Alessandria, infatti, proporremo la commedia “I canonici”, con ricavato devoluto all’associazione Sie impegnata in progetti a favore di donne che vivono situazioni di disagio.

In cantiere

Sono reduce dalla prima, vera prova sul palcoscenico di “Si siamo aggiustati tutti bene”, la nuova commedia della Compagnia Teatrale Fubinese. Come sempre, quando si comincia un lavoro, ci si porta appresso un numero imprecisato di dubbi, con annessi interrogativi. La certezza è che vogliamo arrivare a primavera pronti per proporvi uno spettacolo divertente e “di contenuti”, perché ce ne sono a sufficienza in questa storia ambientata nel 1927, allorché gli abitanti di Coniolo si ribellarono contro chi continuava a estrarre marna da cemento nel sottosuolo, mettendo a repentaglio le abitazioni. Come accaduto per “I canonici”, mi sono ispirato a una vicenda realmente accaduta per farne spettacolo, con un’inevitabile dose di finzione. C’è molto da fare,  sul palco e dietro le quinte. Ma ormai siamo abituati. E mica ci scoraggiamo.

L’età giusta (e grazie a tutti)

Ho ricevuto telefonate, sms, messaggi su WhatsApp. Ho avuto un’invasione sulla bacheca di Facebook. Tutto perché ho compiuto gli anni. A molti, moltissimi ho risposto personalmente, ma so bene di non essere riuscito a farlo con tutti. Ci proverò nelle prossime ore, senza  assicurare il risultato. Vorrei abbracciare idealmente, attraverso  poche righe, tutti quelli che mi hanno pensato anche solo per un istante, amici vecchi e nuovi, chi mi conosce per il lavoro, chi per il teatro, chi per il calcio, chi per chissà cosa. A tutti vorrei dire che non mi piace mica tanto compiere gli anni; non mi piaceva da bambino quando volevo crescere, figuratevi ora che non vorrei invecchiare. Sono 48, troppi per certe cose, troppo pochi per altre. Mi piace pensare, allora, che sia proprio l’età giusta.