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Marco, Beppe e noi

Ho dato un volto alla fatalità (poi ognuno la chiami come vuole) in un giorno preciso di trent’anni fa. Il giorno in cui sono morti Marco Abrardo e Beppe Alcamo. Miei amici, miei compagni di pallone, quello biondo e quello moro, il mancino e quello che voleva esserlo perché lo era Maradona. Ero con loro quella sera. C’era, come ci sarebbe poi stata sempre nel periodo, la festa di Quattordio. Al rientro, l’incidente. Beppe non doveva essere in auto con Marco, ma ha chiesto di andare con lui, forse regalando la vita a chi gli ha ceduto il posto. Fatalità. Erano in cinque sul Mercedes: gli altri tre sono rimasti feriti, chi più chi meno. Chi era davanti ha ringraziato il destino che le ha fatto allacciare la cintura poco prima (non c’era l’obbligo, ai tempi). Fatalità, appunto.  Conservo una serie di ricordi di quella sera, perché ci sono precisi momenti della vita in cui è impossibile dimenticarsi   dove si era, cosa si faceva e   con chi.  Io a Marco e a Beppe penso ogni volta che, andando o tornando da Felizzano, arrivo a quella curva.  E mi dico sempre che tra l’allegria e la tragedia può intercorrere anche solo  una frazione di secondo.  Sono passati trent’anni e mi sembra ieri, quando avevamo il gruppo, ci si divertiva con poco, Marco era forte di testa e Beppe si fasciava la caviglia destra, immobilizzandola,  per essere costretto a calciare di mancino, come il ‘suo’ Dieguito. Per loro, con Massimo Faletti, scrissi una canzone, cantata da Paolo Ratti: non so se c’è ancora la  musicassetta di allora, ma nella mia mente è ancora incisa.

Su, cara gente,  cerchiamo di passarcela bene, per quello che ci è consentito.

 

(Pubblico una foto di Fubine. Che per noi era il centro del mondo)

La cena per dirci arrivederci

Ieri ci siamo ritrovati a cena ed è stato un bel modo per chiudere la 16esima edizione del “Salotto del mandrogno”. Riferisco le parole di Anna, nostro punto di riferimento al circolo La Familiare, che ci ospita da un anno e mezzo: “Ti ringrazio per avermi fatto conoscere questo spettacolo che, adesso, seguirò sempre”. Credo sia un bel premio, non tanto per  me quanto per tutti quelli che si prodigano per la messa in scena del talk show. I miei ringraziamenti li trovate in un post precedente.  Con questo voglio solo augurare buona estate a chi si è dato da fare per il “Salotto” e al pubblico che ci ha sempre seguito con attenzione. Ci rivedremo in autunno, credo. Quella di ieri era l’ultima cena, ma solo per stavolta.

Corrida fubinese, il ritorno

La Corrida fubinese torna… a casa. Dopo due anni in cui è stata ospite nell’ambito della festa patronale, il nostro spettacolo dei “dilettanti allo sbaraglio” riparte da piazzetta Mortara, nel cuore del paese. Succederà martedì 24 luglio, alle ore 21.30, con la regia della Compagnia Teatrale Fubinese. Le iscrizioni sono già aperte: cerchiamo barzellettieri, cantanti, ballerini, fantastisti… e, in generale, gente che abbia voglia di divertirsi con noi. Ovviamente è tutto gratuito. Contattatemi: massimobrusasco@libero.it e vi spiegherò i dettagli.

L’ora del grazie

Il “Salotto del mandrogno” ha concluso martedì la sua 16esima stagione. Significa 150 puntate, o qualcosa del genere. Significa che sul nostro palco sono passate decine e decine di persone. Significa che, attorno a questo talk show, c’è gente che si impegna. Io sono solo quello più in vista. A bocce ferme e riflettori spenti, è il momento dei grazie. Comincio per forza da Piera Raiteri che, nel 2002, ideò lo spettacolo e ancora adesso lo sostiene da “mamma” di questa bizzarra creatura che nasce una volta al mese-. Un grazie poi ad Anna e a tutto lo staff della Familiare, nuova e accogliente sede; a Gianni Naclerio per il mazzo che si fa ogni volta; a Ugo Boccassi, Franco Rangone e Gianni Pasino, perni del cast; a Tony Frisina (che, in 16 anni, si è perso solo una puntata) e a Francesco Castellani, fotografi di fiducia; agli sponsor (Beauty Star, Fondazione Cassa di risparmio, Comune, Fiori allo specchio), a Radio Gold che trasmette le nostre serate in differita; a tutti gli organi di informazione che parlano di noi; agli ospiti che hanno risposto al mio invito e a chi mi ha chiesto di partecipare, certificando il “valore” del nostro spettacolo; a chi suggerisce, propone, critica in modo costruttivo; al pubblico, sempre numeroso, quasi da record nelle ultime due puntate, l’ultima delle quali si è svolta al Giardino botanico, dove Angelo Ranzenigo ci ha garantito una location speciale… Grazie a chi ho dimenticato e avrà la bontà di perdonarmi. Penso e spero che ci ritroveremo a ottobre. Chissà.

Città viva

Mi riservo un ulteriore post per ringraziare tutti quelli che hanno dato una mano al “Salotto del mandrogno”. Serve uno spazio adeguato. E queste poche righe voglio dedicarle solo a chi ha permesso una chiusura straordinaria del nostro talk show, a cominciare da Angelo Ranzenigo, perfetto gestore della location che ci ha ospitato, ovvero i Giardino botanico. Pubblico delle grandi occasioni, location spettacolare. E il meteo a darci miracolosamente una mano. Poi gli ospiti: Sara Terzano, arpista strepitosa; Gianni Barosini, Irena Mantello, Marcello Canestri, Davide Valsecchi, e poi Andre Cortesi e Tatiana Cirillo che ci hanno offerto una favolosa farinata griffata “La ghiottosa”. Abbiamo raccontato storie di una città viva, dinamica, propositiva, ottimista, solidale, come dimostrato anche dall’iniziativa “Quattro stagioni” (anche questa merita un capitolo a parte). Insomma, chiudiamo la 16esima stagione. E siamo molto felici.

Stasera l’ultima del Salotto

Non ci resta che confidare nel meteo. Se sarà favorevole, faremo un grande spettacolo. In caso di pioggia, saremo sì al coperto… ma, inevitabilmente, non sarà la stessa cosa. Comunque sia, stasera, martedì 12 giugno, alle ore 21.30 (ingresso libero), il “Salotto del mandrogno” vivrà l’ultima puntata della 16esima edizione. Ci troveremo in una location speciale, il Giardino botanico di via Monteverde dove vi aspetto con il cast fisso (Boccassi, Naclerio, Pasino, Rangone), il padrone di casa Angelo Ranzenigo, ospiti decisamente interessanti (Gianni Barosini, l’arpista Sara Terzano, Davide Valsecchi, Marcello Canestri, l’architetto Irena Mantello) e una strepitosa farinata che, grazie ad Andrea Cortesi della “Ghiottosa”, vi offriremo a fine serata. E poi promuoveremo  l’iniziativa di “Quattro stagioni”, il progetto “anti spreco” e “pro consumo consapevole” lanciato dalla sede alessandrina dell’Urp della Regione: collaborano all’iniziativa Cia, Novacoop, Conservatorio Vivaldi, ristorante I due buoi e la Bottega equosolidale di via Milano. Vi aspettiamo!

 

Oggi, il mio libro a Pietra Marazzi

Oggi, venerdì, alle ore 18.30, sarò in biblioteca a Pietra Marazzi a presentare il mio libro “Il raduno dei Gramigna”. Ovviamente siete invitati. Ringrazio fin d’ora il sindaco Gianfranco Calorio e Federica Minniti che si sono prodigati per organizzare l’evento, oltre a Davide Indalezio delle “Edizioni della goccia” che sarà presente alla manifestazione. A proposito: grazie anche agli organi di informazione che mi stanno dando una mano pubblicizzando le iniziative. “Il raduno dei Gramigna” è un romanzo che ha per protagonista Cosimo Gramigna il quale invita, nel suo piccolo paese, tutti quelli che si chiamano col suo stesso cognome. E arriva gente strampalata, naturalmente. E, altrettanto naturalmente, non tutto fila come dovrebbe, anzi… Se vi interessa il libro, non esitate a contattarmi o a scrivere alle Edizioni della Goccia, utilizzando internet (Facebook compreso).

Martedì 12 il Salotto: gli ospiti

Una puntata speciale, l’ultima della 16esima edizione, in una location speciale. “Il Salotto del mandrogno”, prima di andare in vacanza, lascia l’accogliente circolo La Familiare  per concedersi  una serata molto particolare al Giardino botanico di via Monteverde. L’appuntamento è per martedì 12 giugno alle ore 21.30 (ingresso gratuito), in mia compagnia, ma anche di Gianni Naclerio, Franco Rangone, Ugo Boccassi e Gianni Pasino. Tra gli ospiti: Angelo Ranzenigo, responsabile del Giardino; l’assessore Gianni Barosini; l’architetto paesaggista Irena Mantello; il commerciante ed esperto di cucina Davide Valsecchi; l’odontoiatra Marcello Canestri, organizzatore della cena in Cittadella (il 16) a sostegno dell’ambulatorio che, all’ospedale infantile,  cura la labiopalatoschisi; Sara Terzano, arpista, docente di arpa al Conservatorio; Andrea Cortesi della “Ghiottosa” che, al termine, offrirà farinata (preparata al momento) a tutti i partecipanti. Inoltre, grazie  anche alla Cia, il “Salotto” sosterrà   l’iniziativa “Quattro stagioni” dell’Urp della Regione, nell’ambito del progetto “Una buona occasione” volta a contrastare gli sprechi e a incentivare buone pratiche alimentari e ambientali. Radio Gold registrerà la puntata che verrà mandata in onda lunedì 18 alle ore 22 sugli 88.8 e 89.1. Attenzione: il “Salotto” si svolgerà anche in caso di maltempo, grazie alla struttura coperta messaci a disposizione.

Il Salotto al giardino botanico

Sono lieto di annunciarvi che il 12 giugno alle ore 21.30 l’ultima puntata stagionale del “Salotto del mandrogno” sarà al giardino botanico di via Monteverde, un’occasione davvero speciale per fare conoscere agli alessandrini e non solo un luogo straordinario che Angelo Ranzenigo e il suo staff stanno rilanciando alla grande. Saremo ben felici di portare tra fiori e piante il nostro cast fisso, gli amici della Familiare e, ci auguriamo, il pubblico delle grandi occasioni, perché questa “è” in effetti un’occasione speciale. Presto vi racconterò degli ospiti: sappiate solo che avremo un’arpista del conservatorio Vivaldi e che parleremo di natura, giardini, paesaggi,  del progetto “Quattro stagioni” promosso dall’Urp della Regione e di iniziative solidali. Il tutto col contorno di musica e divertimento. Segnatevi la data: è un martedì (e i Mondiali di calcio non saranno ancora iniziati…).

E adesso lanciamo “La Medusa”

Da qualche settimana, a “Il Massimo consentito”, la trasmissione di Radio Gold (venerdì alle 12.30 sugli 88.8 fm), cerchiamo di costruire la canzone dell’estate, “la risposta alessandrina ad Alvaro Soler”. Il testo è pronto, la musica quasi. Adesso si tratta di assemblare e di cantare. Lo faranno i QMC, ovvero Quelli del Massimo Consentito. Intanto, se vi va,  cominciate a familiarizzare con le parole. E non perdetevi la trasmissione, venerdì prossimo.

 

LA MEDUSA

Sì ti amo, io ti amo

te lo direi dall’Italia agli Usa

della barca il meglio che c’è in cambusa

sei per me la birra sfusa

il fiore che il mio naso annusa

una bocca giusta per la cornamusa

non lasciarmi con una scusa

mi ferisci come una medusa

Oh no, la medusa no, oh no

Sì, ti amo, io ti amo (ribadisco: io ti amo)

sei d’amare anche in montagna

sei il gioco in borsa con cui si guadagna

bella come il sole della Spagna

il premio sull’albero della cuccagna

la besciamella della mia lasagna

possibile che tu non mi capisci

e come una medusa mi ferisci

Oh no, la medusa no, oh no

Sì, si, ti amo, io ti amo (dovrebbe esserti ormai chiaro che ti amo, zuccona)

te lo urlerei da tutti i balconi

sei necessaria come la zip dei pantaloni

la maglietta fina per Baglioni

le sabbie sulle spiagge di Riccioni

per me sei Trony, non hai paragoni

te lo dico così papale papale

come una medusa non farmi male

Oh no, la medusa no, oh no

Sì ti amo, io ti amo (devo tatuarmelo sulla fronte per farti capire che ti amo?)

mi piaci come lo spaghetto al dente

il sole calante e il dì dopo nascente

il dentifricio che è al fluoro perdente

un regalo passato pur sempre un presente

te lo ripeto perché fui un ripetente

possibile che tu, te l’ho già detto prima

come una medusa… non mi vien più la rima

Oh no, la medusa no, oh no